Il boicottaggio della domanda di assunzione doveva rappresentare l'atto supremo, il NO più convinto e deciso alla riforma Buona Scuola, ma per gli insegnanti, a meno di una settimana dalla scadenza dei termini, qualcosa non torna, soprattutto se si considera il comportamento dei vari sindacati che hanno cominciato a 'disunirsi' (come del resto si temeva) di fronte alla scelta a cui sono chiamati i docenti.

'Ma come?' si chiedono gli insegnanti 'Fino a pochi giorni fa ci hanno fatto scioperare contro questa riforma e ora qualcuno ci suggerisce addirittura di fare la domanda di assunzione?

Cosa sta succedendo?'

Domanda di assunzione e sindacati: l'unità si è spaccata?

Le forze sindacali, in effetti, hanno perso la loro unità, quell'unità d'azione magicamente ritrovata lo scorso 5 maggio, in occasione dello sciopero generale, grazie soprattutto all'ostracismo di Matteo Renzi: ora, invece, c'è chi invita, persino, a partecipare al piano straordinario del Miur, perchè è importante assicurarsi un lavoro.

Insomma tanta, tanta confusione. I docenti cominciano a pensare che i sindacati abbiano capito come stanno esattamente le cose e suggeriscono di presentare la domanda per 'salvare le chiappe agli insegnanti', come qualcuno ha commentato usando un'espressione piuttosto colorita.

Docenti, sindacati e domanda di assunzione: 'La verità è che siamo degli zerbini'

In questo modo, però, viene a mancare la coerenza in quella che doveva essere principalmente un'azione di protesta clamorosa contro la riforma, un atto eclatante, di quelli che lasciano il segno.

La principale colpa rinfacciata ai sindacati è quella di non aver utilizzato i mezzi giusti: 'Abbiamo scioperato perchè riteniamo che la riforma sia ingiusta, ma non è servito a niente' scrive un'insegnante sul gruppo Facebook denominato 'Non faccio domanda di ruolo perchè...'.

'Bisognava passare alla linea concreta ma invece stiamo solo dimostrando di essere servi del potere...E non parliamo dell'altro 'scioperino', quello dello slittamento di un'ora degli scrutini...'

'la verità è che siamo dei veri zerbini, non riusciamo mai ad attirare veramente l'attenzione'.

Il ministro Giannini e la sua 'profezia sul consenso silenzioso'

Non possono, quindi, che tornarci alla mente le parole 'profetiche' pronunciate qualche settimana fa dal ministro Giannini. Il numero uno del Miur, infatti, ebbe a dire a proposito delle feroci polemiche seguite all'approvazione della nuova legge scolastica: 'La protesta è sempre organizzata e rumorosa, ma il consenso è individuale e silenzioso...'