Il concorso Scuola 2016 ha una scia di polemiche infinite dietro di sè, a cominciare dalle esclusioni illegittime di alcune categorie di docenti, tra cui i precari non abilitati. Sindacati e studi legali specializzati avevano già preannunciato una stagione di ricorsi contro il Miur per diverse motivazioni, tutte legate al mancato rispetto della legge. Adesso che i bandi sono stati pubblicati e ufficializzati, la battaglia ha inizio. Vincenzo La Cava, avvocato, ha detto: “Basta leggere il Bando per capire che i profili di illegittimità sono diversi”.

Di seguito spieghiamo a cosa si riferisce.

Esclusioni illegittime nei bandi del concorso scuola 2016

Fra le esclusioni illegittime incluse nei bandi del concorso scuola 2016, possiamo trovare:

  • il personale docente educativo già assunto a tempo indeterminato, sebbene questo vada contro i principi costituzionali di uguaglianza;

  • i docenti con trentasei mesi di servizio alle spalle, che non sono abilitati per cui mancano del requisito d'accesso richiesto nel bando;

  • gli abilitandi che otterranno il titolo poco dopo la scadenza imposta dal Miur;

  • i precari iscritti alla III fascia delle graduatorie d’istituto;

  • i neolaureati (dopo il 31 agosto 2014);

  • tutti i docenti con esperienza nella scuola, che non si sono potuti abilitare per mancanza di percorsi formativi;

  • gli abilitati all’estero in uno dei paesi Europei, che non ottengono il riconoscimento del titolo dal Miur;

  • i docenti già di ruolo che vorrebbero cambiare la classe di insegnamento sfruttando il concorso a cattedra;

  • chi sta svolgendo o svolge dottorato di ricerca;

  • gli abilitati TFA con riserva;

  • chi possiede un diploma magistrale conseguito ante 2001/2002 con indirizzo sperim. linguistico.

Già qualche giorno fa, Anief aveva consigliato ai docenti precari esclusi di presentare la domanda di partecipazione al concorso e contemporaneamente concorrere in tribunale per ottenere l'ammissione con riserva. Quanti di voi intendono ricorrere contro il Miur? Lasciate pure un commento.

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