Il ministro Giannini non ha perso occasione per ribadire l'impegno del governo nei confronti della Scuola pubblica italiana, definendo il concorso come addirittura 'il più grande della storia'. Visto che al responsabile dell'istruzione piacciono tanto i numeri, come quelli relativi ai milioni stanziati dall'esecutivo Renzi, rimaniamo in tema di numeri, quelli riguardanti, però, la 'supplentite'.

Ultime news scuola, venerdì 29 aprile 2016: i numeri della 'supplentite'

In un articolo pubblicato sul numero odierno de 'IlSole24Ore', a firma Claudio Tucci, si parla di supplenze.

I numeri sono letteralmente impietosi: 122mila supplenze assegnate quest'anno, nonostante le circa 86mila assunzioni disposte dal piano straordinario della Buona Scuola voluto dal governo Renzi. Di queste 122mila supplenze, oltre 20mila sono state destinate agli insegnanti di terza fascia.

Tra l'altro questi dati sono indicati nella documentazione che, mercoledì scorso, il governo stesso ha presentato alla Commissione Cultura della Camera per rispondere ad un'interrogazione presentata dal Movimento Cinque Stelle: i supplenti con contratto fino al termine delle attività didattiche, ovvero fino al prossimo 30 giugno sono esattamente 115.823, mentre coloro che hanno sottoscritto un contratto annuale sono 6.239.

GaE ridotte di due terzi ma è prossimo l'ingresso dei diplomati magistrali

Di queste 122mila supplenze, circa 45mila riguardano il sostegno, ma bisogna sottolineare le 77mila che riguardano i posti comuni, concentrate soprattutto alla scuola media e alle superiori.

Dall'altra parte, abbiamo le 86mila assunzioni volute dal governo Renzi che costeranno 2,2 miliardi di euro all'anno, attraverso le quali si pensava di arrivare addirittura alla chiusura delle GaE: seppur la consistenza delle Graduatorie ad Esaurimento si sia assottigliata di circa due terzi passando a 44.892 docenti iscritti (in precedenza erano 122.314), questo numero è destinato ad aumentare nuovamente per il probabile prossimo ingresso nelle GaE dei diplomati magistrali, dopo il parere favorevole espresso dal Consiglio di Stato.