Nell'ultimo mese sonostate solo 85 le richieste di pensionamento flessibile tramite lo strumento del part time agevolato: una partenza in salita registrata dall'Inps e resa nota recentemente dal Presidente Tito Boeri, il quale però ha deciso di non esprimersi sulla vicenda visto che trenta giorni di tempo non sono sufficienti per fare un quadro chiaro della situazione e soprattutto per capire se il trend delleadesioni alla misura possa effettivamente cambiare nel corso del tempo. Di sicuro vi è che il provvedimento consente una riduzione graduale delle ore lavorative ed un accompagnamento leggero al pensionamento, ma non rappresenta un vero e proprio meccanismo di prepensionamento visto che il lavoratore continua a svolgere le proprie mansioni (seppur ovviamente con un orario che può arrivare anche a dimezzarsi).

L'altra incognita su cui pesa il part time agevolato è quella dei datori di lavoro, considerandoche non tutte le aziende hanno convenienza ad agevolare il proprio dipendente in tal senso, pertanto una parte delle potenziali richieste potrebbe essere limitata proprio da questo elemento.

Pensioni: sono oltre 6 milioni gli assegni più bassi di 1000 euro

Resta poi il problema di chi in pensione c'è già, ma fatica ad arrivare alla fine del mese. Sono infatti più di sei milioni le Pensioni con un importo mensile inferiore alle 1000 euro al mese su 12 mensilità (in percentuale si arriva a conteggiare il 38% dei pensionati). L'Inps eroga invece una pensione media di 1464,41 euro a circa 15,6 milioni di pensionati, mentre a prendere più di 3000 euro al mese è circa il 6,5% di coloro che sono in quiescenza (numericamente si tratta di circa un milione di persone).

Dal punto di vista della contribuzione vi è poi la sottolineatura del saldo positivo dagli immigrati per circa 5 miliardi di euro, visto che i contributi versati ammontano complessivamente ad 8 miliardi mentre quelli spesi in prestazioni si limitano a 3 miliardi.

Flessibilità in uscita, prosegue la discussione sull'Ape

Nel frattempo prosegue la discussione sull'avvio di una vera misura di flessibilità per l'uscita agevolata dal lavoro.

Il Governo si sta confrontando con i sindacati sull'Ape, mentre il Presidente Inps Boeri chiede che la misura allo studio per l'anticipo pensionistico possa diventaredavvero strutturale e definitiva. Associato al blocco dei pensionamenti vi è anche il problema della disoccupazione giovanile, verificatasi con il blocco del turn over.

L'economista della Bocconi ricorda che qualcosa è cambiato con gli sgravi per le assunzioni, ma prima di poter riassorbire tutta la forza lavoro giovanile rimasta inoccupata servirà parecchio tempo. "Di anni positivi come lo scorso ce ne vorrebbero tanti per riassorbire i livelli inaccettabili di disoccupazione giovanile e per capitalizzare la stabilizzazione" ha concluso il tecnico.

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