La Scuola italiana è a corto di docenti. Dopo poco più di 2 settimane dall'inizio ufficiale dell'anno scolastico 2018/2019 sono letteralmente migliaia le cattedre vuote su tutto il territorio nazionale e che il Miur fa fatica ad assegnare. Un fatto di cui abbiamo già dato conto nei giorni scorsi. In questa fase si starebbe cercando di tamponare la situazione effettuando delle assegnazioni a personale precario con il metodo della messa a disposizione. Infatti le Graduatorie d'Istituto e quelle ad esaurimento sono pressoché chiuse. Anche se l'attuale Governo a guida M5S - Lega avrebbe già pronto un progetto di legge per riformare il metodo di reclutamento dei docenti.

Si tratta del cosiddetto DDL Pittoni, dal nome del Presidente della Settima Commissione Cultura del Senato Mario Pittoni.

Cosa prevede il nuovo progetto di legge

In pratica, il DDL Pittoni vorrebbe riformare almeno parzialmente quanto previsto dal Decreto Legge 59/2017 che disciplina esattamente il processo di reclutamento del personale docente nella Scuola secondaria. Come dichiarato dallo stesso Senatore Pittoni si tratterebbe di due differenti modalità di accesso alla professione di insegnante e, quindi, di conseguimento dell'abilitazione a seconda che il soggetto richiedente possa vantare dei periodi di servizio presso una struttura scolastica o meno. Il periodo minimo di servizio considerato utile dal progetto di legge Pittoni dovrebbe essere di 36 mesi.

Tale periodo dovrebbe essere retroattivo e partire dal 1 settembre 2016. E dato che l'assunzione in servizio dovrebbe essere legata al conseguimento dell'abilitazione i futuri docenti potranno essere assunti direttamente dalle Graduatorie d'Istituto. D'altra parte, il disegno di legge Pittoni doveva essere discusso questa settimana ma, come fa notare la rivista specializzata "Orizzonte Scuola" subirà quasi certamente uno slittamento a causa, molto probabilmente, delle trattative in corso per la Manovra Economica 2019.

Il capitolo Concorsi

Per quanto riguarda i Concorsi Pubblici nel mondo della Scuola l'attuale Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti nei giorni scorsi aveva annunciato la prossima indizione di bandi di Concorso aperti ai soli laureati. Da questo punto di vista i 24 Crediti Formativi Universitari che costituivano titolo indispensabile per poter accedere alle precedenti procedure concorsuali dovrebbero essere trasformati in un titolo aggiuntivo.

Come pure dovrebbero essere profondamente rivisti o del tutto eliminati i "percorsi FIT" giudicati eccessivi dall'attuale ministro dell'Istruzione.

Per quanto riguarda i concorsi della Scuola dell'infanzia e della primaria da quanto è dato sapere ne dovrebbero essere indetti a breve due contestuali. Un primo concorso dovrebbe essere indirizzato principalmente ai diplomati magistrali. In particolare quelli dell'anno accademico 2001/2002. Il secondo concorso dovrebbe essere indirizzato, in special modo, ai laureati in Scienze della Formazione Primaria. Questi, però, dovranno avere anche due anni di anzianità di servizio nella scuola statale. Anche se cumulati nel corso degli ultimi otto anni. Infine dovrebbe essere prevista anche una specifica procedura concorsuale dedicata agli insegnanti di sostegno.

Sulle tempistiche di partenza dei suddetti Concorsi Pubblici vi è ancora qualche incertezza. Quello che è certo è che il primo a partire dovrebbe essere quello relativo alla Scuola dell'Infanzia e alla Primaria entro la fine del 2018. Per gli altri occorrerà attendere lumi dal Miur. A questi potrebbero essere applicate le nuove disposizioni contenute nel disegno di legge Pittoni se dovesse venire approvato.