Arrivano sul tavolo del possibile nuovo Governo del Movimento 5 Stelle e del Partito democratico tre ipotesi di riforma delle Pensioni anticipate con quota 100, la misura voluta fortemente dalla Lega di Matteo Salvini per cancellare la riforma delle pensioni di Elsa Fornero. Le pensioni a quota 100 avranno durata sperimentale fino al 2021 ma, come spiega Il Sole 24 Ore, tra le ipotesi di restyling c'è anche quella di anticiparne la durata a tutto il 2020, andando a risparmiare circa 12 miliardi di euro necessari per la Manovra finanziaria del prossimo anno.

Non solo, tra le ipotesi di riforma delle pensioni a quota 100 c'è anche quella di rimodulare l'uscita dei lavoratori andando ad incidere direttamente sui requisiti necessari: tornerebbe prepotentemente in campo il sistema dell'adeguamento automatico alla speranza di vita della riforma Fornero per le pensioni anticipate e si incrementerebbe l'età minima di uscita, fissando una soglia ben più alta degli attuali 62 anni.

Pensioni anticipate con quota 100: ultime novità oggi uscita entro il 2020, ipotesi adeguamento età

Tre, dunque, le ipotesi di riforma della pensione anticipata con uscita a quota 100. La prima riguarderebbe, secondo il punto fatto dal quotidiano economico sulle trattative tra il M5S e il Pd per la nascita del nuovo governo "giallorosso", l'adeguamento automatico del requisito anagrafico di quota 100 all'aspettativa di vita.

Il meccanismo fu introdotto dalla riforma Fornero per le pensioni anticipate. Meccanismo che, con la legge di Bilancio 2019 proprio del governo uscente, ha subito uno stop fino al 2026. Tuttavia, rispetto al Decreto legge 4/2019 di istituzione della nuova modalità di pensione, il sistema dell'aspettativa di vita non solo verrebbe ripristinato per le altre formule di pensione anticipata, ma verrebbe introdotto anche per la quota 100.

Ne verrebbero escluse solo le pensioni riguardanti le attività gravose (le 15 categorie previste per l'Ape social, tra le quali si ricordano anche le maestre della scuola e gli infermieri) e i lavori usuranti.

Pensione anticipata: uscita a 64 anni con quota 100, fuori dal progetto la quota 41 precoci

Tra le altre possibili novità sulle pensioni anticipate a quota 100 spicca la durata della sperimentazione: attualmente fissata fino a tutto il 2021, la misura potrebbe essere tagliata a fine 2020, garantendo un risparmio di risorse pari a dodici miliardi di euro da stanziare nella prossima legge di Bilancio.

Il termine del 2020 garantirebbe un lasso di tempo abbastanza ampio per poter gestire le domande di uscita già presentate dai lavoratori in uscita a quota 100 e quelle che perverranno nei prossimi mesi, considerando anche le finestre di uscita previste dalla misura (tre mesi per i privati, sei mesi per gli statali). Inoltre, avere ancora 15 mesi per ammortizzare il termine della sperimentazione permetterebbe di poter garantire ai lavoratori appartenenti alle aziende in crisi di poter approfittare della misura di pensione anticipata e ai datori di lavoro di procedere con il ricambio generazionale. Tra le misure tanto auspicate dai lavoratori e promesse dalla Lega di Matteo Salvini non trova spazio l'ipotesi della quota 41 per tutti dei lavoratori precoci che, nell'ottica del definitivo superamento della riforma Fornero, avrebbe dovuto essere introdotta a partire dal 2022.

Diventa, quindi, ancora più decisiva l'ipotesi dell'innalzamento dell'età minima dai 62 ai 64 anni per poter andare in pensione anticipata, come auspicato anche nei giorni scorsi da Alberto Brambilla, già sottosegretario al Lavoro e presidente di Itinerari presidenziali. Per Brambilla la flessibilità in uscita si potrebbe garantire proprio a partire dai 64 anni, in presenza di 37 o 38 anni di contributi versati.