Nella Camera dei Deputati va in onda una nuova puntata dello scontro tutto tondo tra i 5Stelle il PD. All'ordine del giorno la questione delle pensioni dei parlamentari non c'era, ma ci è entrata di forza. Protagonisti ancora una volta i 5Stelle decisi ad alzare il tiro anche mediatico su tutto figuriamoci su un argomento tradizionale, cavallo di battaglia, come quello dei "privilegi".
Cartelli con scritto #sitengonoilprivilegio
I cartelli con su scritto "#sitengonoilprivilegio", non erano evidentemente rivolti ai galletti, perché in aula, loro i 5Stelle, erano presenti solo fisicamente, pensieri e gesti erano tutti rivolti a ciò che stava succedendo nell'ufficio di Presidenza, dove era in discussione la loro proposta, non di legge, ma di delibera relativa ai cosiddetti "vitalizi", quella che puntava ad estendere la Legge Fornero anche ai parlamentari di prima nomina.
Vitalizi già ridimensionati nel 2012 con il Governo Monti, quando si è passati dal sistema retributivo a quello contributivo attuale, per il quale Deputati e Senatori di prima nomina, godranno, una volta compiuti i 65 anni, di una pensione di circa 900 euro al mese, pari ai contributi versati per almeno una o quasi una legislatura, i famosi 4 anni 6 mesi e 1 giorno, in scadenza il 15 settembre, considerati da alcuni come principale deterrente ad un eventuale voto anticipato.
Contributo che va da 70 a 100 mila euro
A infervorare il clima e a personalizzare e a stressare una volta di più il confronto, il fatto che nell'ufficio di Presidenza insieme a quello del Movimento di Peppe Grillo fosse arrivata anche un'altra proposta, firmata stavolta propria dal PD e annunciata dalla Sereni, vice-presidente, come Di Maio, della Camera.
Proposta che riguarda esclusivamente gli ex parlamentari, per il quale dispone, a partire dal 1 maggio per tre anni, un contributo straordinario di solidarietà su assegni vitalizi e trattamenti previdenziali, calcolato in percentuali che vanno dal 10% al 40% sulla parte eccedente l'importo lordo annuo che va da 70 mila a 100 mila e passa euro.
Di Maio e Di Battista sul piede di guerra
Alla fine l'ufficio di Presidenza, fuori dal quale si erano uniti i Deputati 5Stelle per protesta, ha votato NO alla proposta del M5S, SI a quella del PD. Conclusione destinata, tanto per cambiare, ad arguire uno scontro di fatto già proiettato in chiave elettorale con Di Maio e Di battista a commentare e se possibile ad alzare i toni "dopo questo atto politico sono finiti del tutto" dice il vice-presidente della Camera Di Maio, con Di Battista a far da sponda "oggi hanno salvato il privilegio alle pensioni" dice, "ma noi continueremo a chiedere di votare".
Il PD e il M5S si sono scelti come avversari diretti come se fossimo all'ultima settimana di campagna elettorale, su tutto sulle vicende Lotti, Minzolini e nomine da una parte, Blog, Genova, la votazione rifatta dall'altra e salendo poi di tono ulteriormente, in questa sfida quasi finale e quasi scelta da tutte e due le parti sui vitalizi.