In caso di approvazione di una legge elettorale ispirata al modello tedesco, Marco travaglio vede come unica alleanza politica possibile quella tra M5S e la galassia finalmente riunita dei partiti alla Sinistra di Renzi. Il direttore del Fatto Quotidiano dà per scontato che il “sistema elettorale tedesco” verrà adottato, visto l’accordo del nuovo Patto del Nazareno tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, e il sì del M5S e del blog di Beppe Grillo ad una legge proporzionale made in Deutschland. Per questo motivo, visto che tutti sembrano convinti che il modello tedesco favorirà una ‘naturale’ alleanza Renzi-Berlusconi, Travaglio sfida i pentastellati ad uscire dalla loro “torre d’avorio” e il “pianeta Sinistra” a trovare “un leader e una casa comuni”.

Comunicando agli elettori prima del voto il raggiungimento di una “intesa di scopo” basata “su pochi punti” - ne è convinto Marco Travaglio - i grillini, insieme ai vari Bersani, D’Alema, Civati, Pisapia e Fratoianni, potrebbero riuscire a spuntarla su un possibile “governo Renzusconi”, magari “capitanato da Carlo Calenda”, definito sprezzantemente il “Macron de noantri”.

I dieci punti dell’alleanza M5S-Sinistra

Dunque, l’idea di Travaglio è quella di stanare il M5S dalle sue trincee per allontanare il sospetto che i grillini non vogliano governare, “ma lucrare sulle vergogne assicurate dal ritorno di Caimano&Caimanino finalmente sposi”. Contemporaneamente, nel suo editoriale di questa mattina, 30 maggio, il direttore del Fatto elenca 7 dei partiti gravitanti intorno al “pianeta sinistra” che al momento risulta “polverizzato”: Mdp, Campo Progressista, Sinistra Italiana, Verdi, Rifondazione Comunista, Possibile, ex Tsipras.

Se riuscissero finalmente a riunirsi, sostiene Travaglio, i movimenti politici alla sinistra del Pd renziano potrebbero persino “puntare al 10%” delle preferenze, ponendosi come “interlocutore naturale” dei 5Stelle.

Naturalmente, quella tra i due interlocutori potrebbe presentarsi solo come una alleanza di programma per affrontare emergenze come disoccupazione, lavoro nero, corruzione, migranti e futuro dell’Ue.

Gli unici a poter riuscire in questa impresa, continua l’autore del libro Mani Pulite, sono il M5S e una “Sinistra social-ambientalista che la pianti di inseguire le patacche blairiane” e prenda esempio dal successo di Jean Luc Melenchon in Francia. Insomma, Travaglio propone non un’alleanza vera e propria, ma un accordo su “pochi punti credibili e utili”.

Eccoli:

  • Reddito minimo per i disoccupati
  • Blocco dei lavori delle Grandi Opere “inutili”
  • Lotta alla corruzione
  • Tassa patrimoniale per finanziare la manutenzione del patrimonio naturale, immobiliare e culturale
  • Riforma della Giustizia
  • Maggiori aperture sui diritti civili
  • Leggi innovative su rifiuti ed energia
  • Lotta vera agli sprechi della Casta
  • Revisione di alcuni trattati Ue
  • Accoglienza per i migranti, ma anche rigore