Dario Franceschini è stato il primo ad esprimersi poco dopo i risultati delle Primarie del Partito Democratico, dichiarando «Il popolo ha restituito la leadership a Matteo Renzi», il ministro poco dopo le 21:30 si è espresso in questo modo, quando ormai era chiaro chi aveva vinto. La riforma costituzionale bocciata era stata la sconfitta dell'ex premier Renzi, che nella giornata di ieri si è ripreso una piccola vittoria personale.

Larga vittoria di Renzi alle Primarie PD

I numeri non sono stati disponibili fino alla mezzanotte, ma è un dato di fatto che l'aria tirava verso il lato renziano: si può dire che sono state le primarie più anonime in assoluto per Matteo Renzi, una tappa obbligata vincerle, dopo il brutto risultato del referendum.

Quasi 2 milioni di persone al voto, un'affluenza molto peggiore rispetto a quella di 4 anni fa, quando gli elettori furono quasi 3 di milioni. Ma che tenendo conto delle dichiarazioni dell'ex segretario è suonata quasi come una vittoria per tutto il Partito. Renzi aveva infatti annunciato al massimo un milione di elettori, considerando così queste primarie un vero e proprio flop.

Il resto era molto scontato, e così è stato, le primarie sono terminate con la vittoria di Renzi con una larga maggioranza, superato il 70%, Walter Veltroni detiene il record con il 75% nel 2007. Dopo le dichiarazioni di Franceschini sul referendum costituzionale di Renzi, è arrivata chiara e concisa la risposta del fiorentino che ha dichiarato «Rifarei mille volte quella battaglia, per me persa, ma non sbagliata».

Miguel Gotor ha parlato con un pizzico di umorismo e di protesta dicendo «Tutto come previsto, le "renziarie" hanno fatto nascere il nuovo Pd, il partito della fazione». Renzi dopo la vittoria si è concesso di ringraziare gli sfidanti, Andrea Orlando e Michele Emiliano. Ora si discute il futuro di Paolo Gentiloni, che fino ad ora si è espresso poco ed ha dimostrato ancor di meno, si aspetterà la fine della legislatura?

Oppure si andrà presto a nuove elezioni.

Un partito molto più renziano rispetto al 2013 dichiarano gli stessi esponenti del Partito Democratico, ormai i bersaniani sono scomparsi. Gli acerrimi nemici sono quindi fuorigioco, e l'ultimo antagonista, Michele Emiliano ha sbagliato tutte le mosse, aprendo dichiaratamente guerra al segretario e tradendo gli scissionisti per rimanere nel Pd. Ora toccherà solo aspettare, cosa farà il Pd?