La spia che Matteo Renzi si prepara ad inserire volti nuovi nel Partito Democratico in vista delle prossime elezioni politiche, è stata la recente nomina dei 40 nuovi responsabili dei diversi dipartimenti del partito e la riunione tenuta con loro proprio ieri, 26 luglio. Secondo indiscrezioni riportate da diversi giornali, tra cui il Fatto Quotidiano, il segretario Dem avrebbe affidato a Benedetta Rizzo della società di comunicazione Hdrà il compito di ‘cacciatore di teste’, al fine di sostituire quei personaggi divenuti troppo inflazionati mediaticamente o che hanno fallito nel loro ruolo all’interno del Nazareno.

Simbolo della nuova rottamazione renziana è l’ex spin doctor Filippo Sensi, abbandonato direttamente a Palazzo Chigi dopo l’arrivo di Paolo Gentiloni, mentre il volto più rappresentativo dei nuovi arrivati dovrebbe essere quello dello psicanalista ultra renziano Massimo Recalcati. Ma vediamo nello specifico il borsino di chi scende e chi sale dal Pd.

I promossi da Renzi

Si accennava alla recente infornata di nomine dei 40 responsabili di settore. Tra questi, c’è da registrare il grande ritorno di Pina Picierno e Simona Bonafé, rimaste ai margini mediatici dopo i fasti delle elezioni Europee del 2014. Una bella rivincita se la sta prendendo anche Matteo Richetti, prima ostracizzato e ora tornato ad essere onnipresente sui media.

Già detto dello psicanalista Massimo Recalcati, un posto nel renzismo sembra riservato anche alla giornalista del Foglio, Annalisa Chirico, compagna di Chicco Testa. Dentro al nuovo Pd anche Roberto Burioni, medico pro vaccini, e Lucia Annibali, la donna sfregiata con l’acido dal suo ex. Un posto in lista riservato pare spetti anche al sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, e a quello di Ercolano, Ciro Bonajuto, descritto come ‘protetto’ di Maria Elena Boschi.

‘Cadrega’ assicurata anche per un unico franceschiniano: Emanuele Fiano. Promossa, per concludere, anche Patrizia Prestipino la responsabile Animali autrice della gaffe sulla difesa della razza italiana.

Il lungo elenco dei bocciati

Il volto emblematico della nuova rottamazione renziana nel Pd dovrebbe essere quello di Dario Franceschini.

Il ministro dei Beni Culturali, capo della potente corrente Area Dem, negli ultimi tempi è divenuto un nemico interno intorno al quale fare terra bruciata. Si spiega così l’ostracismo nei confronti di Luigi Zanda, il suo fedelissimo capogruppo al Senato. Anche Michele Anzaldi e Lorenza Bonaccorsi rischiano grosso perché considerati troppo vicini al premier Gentiloni. Resta ai box anche la ladylike Alessandra Moretti, insieme alla ‘pantera da salotto tv” Alessia Morani. Non sarà più responsabile del dipartimento Giustizia David Ermini. Porte del Nazareno chiuse, infine, anche per l’ex portavoce Filippo Sensi, bocciato dopo il fallimento del referendum del 4 dicembre 2016.