A margine di un incontro nazionale promosso da Coldiretti a Roma, Blasting News ha intervistato in esclusiva Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro dell'Ambiente e più volte parlamentare, attualmente docente universitario e presidente della fondazione Univerde, il quale si è soffermato su diversi aspetti politici. Vediamo che cosa ci ha detto.
Pecoraro Scanio: 'In questa legislatura sull'ambiente i Governi PD hanno lavorato male, meglio il Parlamento'
Pecoraro Scanio, attualmente lei è fuori dall'agone politico da qualche anno, ma di fatto continua a fare politica.
Come?
"Io sono attualmente anche presidente del comitato scientifico di "Campagnamica" Coldiretti, quindi continuo a lavorare per la tutela del Made in Italy. Sono reduce da aver vinto la più importante campagna al mondo di sostegno alla candidatura Unesco, che ha superato i 2,1 milioni firme: l'Arte del pizzaiuolo napoletano ha riportato in Italia l'origine della pizza. Io continuo a fare politica e faccio quella con la P maiuscola che ottiene i risultati. La prima volta che mi sono candidato in vita mia è stato per risanare il mare della mia città, pedonalizzare il corso e tutelare il verde pubblico. Io penso che uno si candida per avere strumenti per fare delle cose, non si candida per avere un seggio.
Questo è il messaggio educativo che dovremmo dare alle nuove generazioni. Tutti quelli che sono alla ricerca di un seggio a prescindere dalla capacità di fare qualcosa e non hanno un progetto a cui abbinare la candidatura, sono persone inutili e dannose".
Quale giudizio dà alle politiche ambientali portate avanti in questa Legislatura ormai giunta al termine?
"I Governi hanno fatto malissimo, mentre il Parlamento han fatto qualcosa di buono, bisogna distinguere le due cose. Il Parlamento ha fatto una legge contro gli ecoreati seppur con alcuni limiti, ha approvato alcune normative contro le microplastiche al mare e ha fatto una norma per salvare l'isola di Budelli, che peraltro avevo richiesto io, ma sono tutti atti parlamentari.
I Governi del PD si sono invece distinti per la campagna pro-trivellazioni petrolifere, per tagliare il sostegno alle energie rinnovabili, per aver tentato varie manovre dannose in alcuni settori ambientali, per aver sciolto la Guardia Forestale dentro ai Carabinieri e sicuramente nonostante l'eccellenza di questi ultimi si tratta di un danno verso un corpo di polizia ambientale.Inoltre ci sono state normative sui rifiuti che permettono di eludere una serie di leggi rigorose; infine il Governo sta cercando di approvare in ogni modo il CETA, un trattato internazionale che permette gli OGM e danneggia l'agricoltura, nonostante l'opposizione della Coldiretti. Il Governo è stato il buio sul piano ambientale, ha fatto politiche di retroguardia e filo-fossili.Certo, ci sono state iniziative positive in Parlamento portate avanti da esponenti del M5S e da quelli di sinistra Italiana, in particolare con le senatrici Elena Fattori, Loredana De Petris e Serena Pellegrino.
Ci sono stati anche alcuni parlamentari del Pd che hanno tentato qualche volta di distinguersi rispetto al resto del partito, ricordo alcuni si sono battuti sul CETA oppure sulle trivelle quando Realacci ebbe una posizione di distinguo rispetto alla follia del Governo".
'Spero che Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali possano fare un Governo innovativo'
Alla luce di tutto questo cosa pensa che debbano fare gli ambientalisti alle prossime elezioni politiche?
"Ci sono tante categorie di ambientalisti, dai più rigorosi fino ai più opportunisti, non so dire cosa farà ognuno di essi. Io nel 2013 votai per il M5S alla Camera, ricordo infatti che 4 stelle su 5 sono su temi ambientali e in questi anni hanno poi tenuto duro su tali argomenti.Anche se hanno avuto degli svarioni su altri temi come quello delle unioni civili e l'immigrazione, che io non condivido, ma va detto che i 5 Stelle rimangono un movimento ecologista: per la precisione populista ecologista.
Al Senato invece votai per SEL e per la De Petris in particolare: giudico positivamente quanto ha fatto Sinistra Italiana, che sta oggi in Liberi e Uguali. Io giudico in base a quello che è stato fatto, non in base alle promesse.Alle elezioni 2018 valuterò quali saranno le varie candidature, ma posso dire di non essere rimasto deluso da queste due formazioni politiche".
Pertanto pensa di dare un voto disgiunto ai 5 Stelle e alla lista di Grasso?
"Io se dovessi auspicare una cosa buona per il paese, mi augurerei un Governo di qualità sostenuto dai 5 Stelle e da Liberi e Uguali. Sarebbe buono se queste due forze avessero i numeri per sostenere un Governo di innovazione per questo paese. Certamente però la nuova legge elettorale è indecente.
Ad esempio crea delle coalizioni ma non chiarisce chi sono i candidati Premier. Finora ad esempio né il centrodestra né il centrosinistra hanno ancora chiarito chi sarà eventualmente il loro Presidente del Consiglio, gli unici a farlo sono stati il M5S con Di Maio e LeU con Grasso.Inoltre questa legge crea delle coalizioni fittizie, è davvero pessima. Si rischia di votare a scatola chiusa".
'Dire No al CETA è una delle priorità'
Un'ultima battuta: quale crede sia la prima legge che dovrà approvare il nuovo Parlamento?
"E' una bella domanda. Direi che però occorrerebbe immediatamente una netta bocciatura del CETA, poiché nel breve e nel lungo periodo può fare danni contro l'agricoltura italiana, penalizzando l'ambiente e l'economia.
Subito dopo farei una legge di vero incentivo alle rinnovabili sostenibili, a partire dal sostegno ai motori elettrici e ai sistemi di accumulo e autoproduzione di energia.Ritengo prioritario che l'Italia guidi in Europa la battaglia sul No al CETA e guidi il rilancio dell'etichettatura obbligatoria di tutte le produzioni agroalimentari. Noi dobbiamo essere guida dell'UE su questo e non solo quelli che si limitano a recepire le norme".