Al termine della manifestazione nazionale "Mai più fascismi, mai più razzismi" organizzata a Roma da varie organizzazioni sindacali e sociali contro i recenti episodi di violenza, Blasting News ha intervistato in esclusiva Bobo Craxi, esponente dell'Area Socialista. Vediamo quello che ci ha detto.

Craxi: 'Appoggio i socialisti che vanno in discontinuità col Governo, il centrosinistra va verso la sconfitta'

Craxi, nei mesi scorsi voi sembravate a un passo da aderire a Liberi e Uguali di Grasso, ma poi qualcosa non è andato...

"Non siamo riusciti a fare un accordo elettorale, sono cose che capitano e così è andata.

Adesso complessivamente dobbiamo prepararci a una sconfitta e quando succede questo occorre almeno incoraggiare chi sta comunque provando a lottare".

Lei vede quindi come pressoché ineluttabile la sconfitta del centrosinistra e della sinistra a queste imminenti Elezioni politiche?

"Sì, in parte è la congiuntura internazionale che spinge a dire che siamo verso un'affermazione della destra in tutta Europa, anche sui temi economici a causa delle difficoltà con cui la sinistra affronta il tema della globalizzazione. In Italia c'è stato un di più, ossia l'errore commesso dal Pd in corso di Legislatura di voler riformare la Costituzione: una volta battuto, Matteo Renzi ha aperto la strada alla sconfitta sua e della sinistra in generale.

Per quanto riguarda l'area socialista e riformista a cui appartengo, credo ancora che la sinistra debba avere appunto queste caratteristiche anche nel futuro, se invece sarà senza identità è destinata a scomparire. Non a caso si ritrova solo nelle occasioni canoniche come questa piazza per la libertà e la democrazia contro il razzismo.

Però bisogna declinare la sinistra italiana nel modo in cui l'hanno fatto i nostri nonni: come diceva Nenni "Il fiume risponde sempre alla sorgente" e presto o tardi accadrà".

'Spero finisca in pareggio: preoccupato da destre e M5S'

Sul piano strettamente elettorale in vista del voto di domenica, la vostra area che indicazioni intende dare?

"Noi abbiamo detto che ovunque ci sia un socialista va sostenuto, perché bisogna dare un segno unitario a tutta l'area socialista. Nel proporzionale, escludendo le destre, bisogna incoraggiare i compagni che più di altri hanno in questi mesi segnato un tratto di discontinuità rispetto alle politiche governative degli ultimi anni, in particolare a quanto di sbagliato è stato fatto sui temi del lavoro e della scuola. Però naturalmente vediamo che c'è una strada lastricata di divisioni, bisogna prenderne atto e da qui ripartire, sapendo che la fase che si apre per il Paese è molto difficile. Personalmente mi auguro che non vinca nessuno, perché se deve vincere la destra di Salvini e Meloni sono preoccupato, dei 5 Stelle non ne parliamo nemmeno: quindi sono a favore di un pareggio.

D'altronde gli italiani sono sempre a favore di un pareggio...".

'Centrosinistra ha affrontato la crisi con le politiche della destra liberista: che errore cancellare la storia socialista!'

Mi pare di capire che ritiene il PD a un passo dalla sconfitta, questo può significare l'addio alla leadership di Renzi? E in tal caso sarebbe possibile in seguito rifare un centrosinistra avendo il PD come interlocutore?

"E' ovvio che il PD rappresenta milioni di italiani. Non si deve buttare a mare le singole persone, ma cambiare le politiche. Quello che mi pare evidente è che non possiamo affrontare questa congiuntura economica internazionale da sinistra attuando le stesse politiche della destra liberista.

Purtroppo è stato commesso un grave errore, perché ad esempio i soldi che a un certo punto sono stati a disposizione, anziché essere investiti nella crescita sono stati destinati ai bonus e questo, unito alla violazione dei diritti dei lavoratori, ha finito per non dare nessun risultato: questa è la cosa drammatica. Non è una sconfitta teorica, ma pratica: si è capito che così facendo (esempio dando più libertà di licenziamento) non si aiuta la nuova occupazione. Così come sull'immigrazione siamo andati a zig zag, passando da un buonismo all'eccesso a un repentino cambio in chiave rigorista che ha aperto le strade al nuovo schiavismo".

Per dirla con un'ultima battuta, che ne sarà della sinistra in Italia?

"A sinistra occorre fare una profonda riflessione e naturalmente le classi dirigenti devono essere all'altezza di questo compito. Io credo e mi auguro che potremo dare una mano. Non necessariamente devono farlo sempre i soliti. Io d'altronde ormai sono nella società civile perché non sono più in Parlamento da tanti anni, quel che posso fare è dire ciò che penso e provare a dare consigli a chi ne vuole: ma va detto che è stato un errore cancellare per un lungo tratto il pezzo di storia del nostro Paese che è quello socialista".