Il centrodestra si conferma prima coalizione nei sondaggi effettuati alla fine di gennaio in vista delle Elezioni politiche 2018. Il M5S, però, resta saldamente prima forza politica superando, da solo, l’intera coalizione di centrosinistra. Al momento, sia una ipotetica coalizione tra FI, Pd e alleati minori, che quella tra M5S e Lega supererebbe la soglia del 40%. Sono questi i dati che emergono dalla media di 5 sondaggi (fatta dal quotidiano Repubblica), effettuati tra il 29 e il 30 gennaio. Le rilevazioni statistiche prese in esame sono quelle di Index Research per il programma Piazzapulita, di Ipsos per il Corriere della Sera, di Lorien Consulting e di EMG Acqua sia per la Rai che per La7.
Ma vediamo nello specifico quali sono tutti i numeri.
Centrodestra sempre in testa nei sondaggi
Dalla media dei 5 sondaggi effettuati tra il 29 e il 30 gennaio emerge un dato che sembra ormai acquisito: la coalizione di centrodestra si conferma prima in classifica nella corsa verso le elezioni politiche 2018. Le quattro gambe di centrodestra fanno infatti registrare il 36,65%. Primo partito della coalizione resta Forza Italia di Silvio Berlusconi con il 16,08%. Segue la Lega di Matteo Salvini con il 13,54%. Terza forza della coalizione sono i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni con il 4,76%. Chiudono i centristi di Noi con l’Italia con il 2,27%.
Centrosinistra in difficoltà verso le elezioni politiche
Tira decisamente un’altra aria nella coalizione di centrosinistra che, secondo la media dei sondaggi di gennaio, non riesce ad andare oltre il 27,59%. A fare da traino, anche negativo, alla coalizione è certamente il Pd di Matteo Renzi, dato al 23,88%, lontanissimo dal 40% strappato alle elezioni Europee del 2014, ma perfino sotto al 25,43% ottenuto dal Pd di Pierluigi Bersani alle elezioni politiche del 2013.
Nel centrosinistra, comunque, le liste ‘satelliti’ collegate ai Dem non vanno meglio. La migliore è + Europa di Emma Bonino all’1,37%, seguita da Insieme (Socialisti, Verdi e ulivisti) con l’1,27%. Ben ultima la Civica Popolare di Beatrice Lorenzin con l’1,07%.
Il M5S, gli altri partiti e il gioco delle larghe intese post voto
Un risultato talmente deludente, quello della coalizione renziana, da essere superato anche dalla percentuale ottenuta nei sondaggi dal solo M5S. I pentastellati di Luigi Di Maio fanno registrare una media del 27,74% nelle rilevazioni statistiche di fine gennaio. Un altro partito che corre in solitaria è Liberi e Uguali di Pietro Grasso, quotato al 6,04%, mentre le altre compagini che si presentato alle elezioni politiche 2018 (Potere al popolo, Forza Nuova, Casapound etc) tutte insieme non superano il 2%. Alla luce di questi numeri, il quotidiano Repubblica azzarda alcune ipotesi su eventuali larghe intese da costruire dopo il voto del 4 marzo.
L’inciucio per così dire ‘classico’ tra Pd-FI-+Eurpa-Civica Popolare-Noi con l’Italia arriverebbe a toccare quota 44,67%. Mentre l’ipotesi più azzardata di accordo tra M5S e Lega produrrebbe una percentuale del 41,28%.