Un fulmine a ciel sereno. Sembrava cosa fatta la candidatura del noto ex PM e ministro nei governi Prodi Antonio Di Pietro alla carica di presidente della regione Molise, in occasione delle prossime Elezioni regionali del 22 aprile. Ma nella notte, il fondatore dell’ Italia dei Valori ha fatto sapere la sua in proposito.
Una mossa a sorpresa
Dopo che la notizia aveva iniziato a circolare nei maggiori quotidiani e notiziari nazionali nella serata di ieri, è stato proprio lo stesso interessato a dire la sua in proposito della candidatura.
<<No grazie devo potare gli ulivi e sistemare la campagna>>.
Con una frase in puro stile Di Pietro, pronunciata in diretta telefonica alla trasmissione Moby Dick, su Telemolise, l’ex giudice allontana la candidatura a presidente della sua regione d’origine. Una frase che sa quasi di metafora, visto che è proprio l’ala ulivista del PD a convergere sul suo nome.
Una gara a chi fa dietrofront
Il dietrofront del fondatore dell’ IdV è solo l’ultimo di una lunga serie che ha caratterizzato le ultime settimane della storia politica del Partito Democratico in Molise. Si è partiti poco prima delle elezioni del 4 marzo, e il protagonista è stato ancora una volta Di Pietro, che doveva essere candidato in uno dei collegi uninominali ma è stato bocciato da Matteo Renzi in quanto definito “troppo giustizialista”.
Successivamente, Paolo Di Laura Frattura, attuale governatore in Molise, aveva annunciato di rinunciare a volersi ricandidare alla tornata che si svolgerà tra poco più di un mese. A questo punto la scelta del Partito Democratico, era ricaduta sull’ulivista Roberto Ruta. Anche Ruta tuttavia aveva deciso di rinunciare per lasciar spazio a Di Pietro, figura che avrebbe dovuto dare nuovo slancio e ricompattare il centrosinistra.
La candidatura dell’ esperto giurista di Montenero di Bisaccia, aveva anche ottenuto il benestare di Liberi e Uguali. Il partito di Pietro Grasso sarà infatti il principale alleato del PD alla tornata regionale.
Per i democratici, ora, è tutto da rifare.
Convergenza nel centrodestra
Intanto il centrodestra ha fatto quadrato intorno a un nome comune.
Si tratta del magistrato Vincenzo Di Giacomo, l’investitura è arrivata nella giornata di ieri. Il nome di Di Giacomo è stato favorito anche dalla rinuncia di Michele Iorio, ex governatore del Molise, uscito sconfitto dalla sfida con Di Laura 5 anni fa.
Ora si attende la risposta del togato, e naturalmente nel centrodestra ci si augura che non sia come quella di Di Pietro.