L’ex segretario del Pd, Matteo Renzi, secondo quanto riportato da Il Giornale, sarebbe “furibondo” con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ma anche con il segretario reggente dei Dem, Maurizio Martina. A scatenare la rabbia renziana sarebbe stata l’apertura alla trattativa con i pentastellati annunciata da Martina, dietro la quale, ne sono convinti i renziani, starebbe operando la longa manus del Capo dello Stato. Ma è tutto il Partito Democratico a vivere il momento forse più difficile della sua storia. Il Nazareno, infatti, si sarebbe spaccato a metà sulla possibilità di dare vita ad un esecutivo con il M5S.

I più intransigenti hanno addirittura coniato l’hashtag #senzadime per chiamarsi fuori da ogni possibile inciucio con i grillini. Ma l’ala cosiddetta trattativista può annoverare tra le sue fila diversi esponenti di rango.

La rabbia di Renzi contro Mattarella

Come accennato sopra, dalle indiscrezioni raccolte tra i seguaci di Matteo Renzi, e riportate dal quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, sembra che il segretario uscente sia “furibondo” con il suo successore ‘a tempo’, Maurizio Martina, fautore della linea di apertura nei confronti del M5S. Ma, in particolar modo, il politico di Rignano ce l’avrebbe con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, considerato l’ispirazione di questa strategia.

I renziani sono convinti che l’inquilino del Quirinale abbia in qualche modo sabotato la trattativa tra pentastellati e centrodestra per poi rivolgersi agli esponenti Pd favorevoli a discutere con Di Maio. Martina, poi, avrebbe fatto il passo più lungo della gamba facendo capire che l’accordo è più che possibile, rischiando adesso di portare il partito verso una nuova scissione.

La lista dei favorevoli e dei contrari Pd al dialogo con il M5S

Si diceva degli approcci di Mattarella con gli esponenti Pd ritenuti più ‘morbidi’ verso il M5S. Oltre al più volte citato Maurizio Martina, il Colle può contare, con sfumature diverse, su Piero Fassino, Graziano Delrio, Dario Franceschini, Gianni Cuperlo, Andrea Orlando, Sergio Chiamparino, ma anche su Piero Bassetti, Luigi Berlinguer, Beppe Sala, Nicola Zingaretti, Leoluca Orlando e Giuseppe Antoci.

Dall’altra parte della barricata, radunati dietro all’hashtag di Twitter #senzadime, troviamo i renziani di più stretta osservanza come Anna Ascani, Michele Anzaldi, Sandro Gozi, Ernesto Magorno, Ivan Scalfarotto, ma anche il presidente del partito Matteo Orfini.