Il M5S non recede dalla sua intenzione, comunicata più volte in campagna elettorale, di dare una sforbiciata definitiva ai vitalizi pagati agli ex parlamentari con il sistema retributivo. Come noto, il sistema pensionistico di cui godono i parlamentari della Repubblica è stato riformato nel 2012, non attraverso una legge, ma con una delibera dell’Ufficio di presidenza della Camera. Da quell’anno le pensioni degli onorevoli, come quelle dei comuni mortali, vengono calcolate in base ai contributi effettivamente versati e vengono elargite non prima dei 65 anni, dopo almeno 5 anni di legislatura.
In base a questo sistema, i parlamentari che sono ‘andati in pensione’ prima di quell’anno continuano a ricevere assegni molto sostanziosi ma, soprattutto, non giustificati. Per questo i pentastellati, che hanno eletto Roberto Fico presidente di Montecitorio e Riccardo Fraccaro questore più anziano, hanno intenzione di far approvare in breve tempo un’altra delibera che tagli definitivamente l’elargizione dei vitalizi non dovuti. Ma vediamo la lista dei nomi più noti colpiti da questa riforma.
Vitalizi a rischio: i nomi dei ‘politici’
Se l’intenzione del M5S di tagliare definitivamente i vitalizi dovesse, come sembra scontato, trovare una sponda in parlamento e divenire una norma codificata, a rischiare di dire addio ai sostanziosi assegni ricevuti fino a questo momento sono centinaia di ex parlamentari (circa 2600, con una spesa totale di 190 milioni di euro l’anno) alcuni dei quali dai nomi molto conosciuti.
La lista si apre con i cosiddetti ‘politici’. Coloro, cioè, che la politica l’hanno sempre vissuta come un vero e proprio mestiere. I primi a dover subire un ‘dimagrimento’ dell’assegno ricevuto potrebbero essere l’ex pezzo grosso della Dc, Ciriaco De Mita, che ad oggi si porta a casa 5862 euro al mese. Un altro ex democristiano, Clemente Mastella, potrebbe veder assottigliarsi sensibilmente il suo assegno da 6500 euro.
Stesso discorso per gli ex leader del centrosinistra Massimo D’Alema e Walter Veltroni, entrambi con 5000 euro in tasca ogni mese. Assegni compresi tra 4 e 5000 euro sono elargiti anche a ex presidenti delle Camere come Gianfranco Fini e Fausto Bertinotti. Stessi importi per altri tre ex della Balena Bianca: Gerardo Bianco, Paolo Cirino Pomicino e Arnaldo Forlani.
Altri politici con i portafoglio a rischio sono anche Nichi Vendola e Achille Occhetto. Ma è un altro ex Dc, Publio Fiori, a detenere il record del vitalizio più alto: ben 10.131 euro.
Niente vitalizi per artisti, sportivi e cantanti
Ma a veder sensibilmente sforbiciati i vitalizi non saranno solo i professionisti della politica. Il più giovane pensionato del parlamento, infatti, si chiama Giuseppe Gambale, l’ex parlamentare eletto con la Rete di Leoluca Orlando che si porta a casa 4800 euro da quando ha compiuto 42 anni. Tra i Vip, o presunti tali, spicca il nome di Ilona Staller, meglio conosciuta come Cicciolina, la star a luci rosse portata a Montecitorio da Marco Pannella che riceve 2.231 euro.
Un’altra attrice, Carla Gravina, ne prende 2.123. Stessa cifra, più o meno, riservata al cantante Gino Paoli, mentre la sua collega Ombretta Colli ne prende 3.460. Un’altra star, stavolta del calcio, il ‘Golden boy’ Gianni Rivera, si porta a casa 5.200 euro di vitalizio. Chiudiamo con un giornalista, Eugenio Scalfari: 2.269 euro al mese per lui.