Trattative governo: ecco tutti gli aggiornamenti sulla giornata politica
18:45 - All'interno della coalizione di centrodestra non c'è ancora una linea unitaria in riferimento alla posizione da assumere in vista delle consultazioni che il Capo dello Stato terrà nella giornata di lunedì. Con ogni probabilità le parti si incontreranno nella giornata di domani, in una vertice a Roma, e in quell’occasione si proverà a tracciare una linea comune da riferire a Sergio Mattarella. Al momento Matteo Salvini sembra essere assolutamente contrario ad appoggiare un governo del Presidente, mentre dalle parti di Silvio Berlusconi arriva l’invito a non scartare nessuna soluzione.
La sintesi dunque, dovrà essere trovata domani, con l’obiettivo di mantenere unita la coalizione e arrivare dal Capo dello Stato con un'unica voce.
18:02 – Nelle ultime ore sembrava che il forno tra il M5S e la Lega potesse clamorosamente riaprirsi. In realtà però, tra le parti regna il gelo, con un'unica cosa che in questo momento accumuna Luigi Di Maio a Matteo Salvini: vale a dire il no al governo di ‘tregua’. I grillini sono stati i primi a sottolineare la loro avversità nei confronti di un eventuale esecutivo di questo tipo, con il Carroccio che poco dopo ha deciso di percorrere la stessa strada intrapresa dai 5 Stelle. In tal senso, il ragionamento di Matteo Salvini è molto chiaro: la Lega non può assolutamente consentire al Movimento 5 Stelle di mantenere il monopolio dell’opposizione ad un eventuale governo istituzionale.
In tal caso infatti, i vantaggi per i grillini sarebbero davvero troppo grandi. Dunque, al di là delle proposte che arriveranno dal Capo dello stato nelle consultazioni che si terranno nella giornata di lunedì, il Carroccio resterà all’opposizione e lo farà provando a convincere anche Forza Italia. In conclusione quindi, la riapertura del forno tra Lega e M5S, allo stato attuale, sembra assolutamente improbabile.
Resiste invece quello che potrebbe definirsi un tacito ‘accordo’, realizzatosi senza confronti: ossia quello che impone all’una e all’altra forza Politica di ‘marcarsi’ stretto, anche al di fuori dell’area di governo. Le elezioni potrebbero essere vicine e nessuna delle parti in causa vuole fare regali ai competitor.
17:33 - Nella giornata di lunedì, la coalizione di centrodestra si presenterà unita alle consultazioni del Capo dello Stato e tra le proposte che verranno avanzate al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ci sarà anche quella della formazione di un governo di scopo, ma 'politico', da tenere in vista fino a dicembre, con un premier da scegliere insieme a Luigi Di Maio che abbia pochi obiettivi, ma precisi:
- Congelamento dell'aumento dell'Iva con la legge di stabilità
- Blocco degli sbarchi in Italia
- Interventi per modificare il bilancio UE, impedendo tagli su agricoltura e comuni italiani
- Legge elettorale con premio di maggioranza alla lista o alla coalizione
16:21 - Matteo Salvini ha avanzato la propria candidatura per l'incarico di governo che il Presidente della Repubblica dovrebbe conferire già nella giornata di martedì, dopo aver incontrato i partiti per le consultazioni.
La proposta del leader della Lega però, sembra essere stata declinata da Sergio Mattarella che ha già in mente altri nomi per la guida dell’esecutivo di ‘tregua’ che si augura di vedere partire. Tra i vari nomi, ci sarebbero quelli di giudici costituzionali - dal Presidente Lattanzi alla vice Cartabia - il Presidente dell’Istat Alleva, il Presidente dell’Insp Boeri, il Capo dell’anticorruzione Cantone, l’economista Lucrezia Reichlin.
15:35 - Il leader del Carroccio Matteo Salvini sembra orientato a non far parte di un eventuale esecutivo di 'tregua'. Il Movimento 5 Stelle ha già sottolineato la sua contrarierà ad un governo del genere, ponendosi all'opposizione. Per questo motivo dunque, la Lega non può permettersi di fare diversamente.
Al momento però, resta ancora aperta la possibilità di un governo tra Lega e M5S: in tal senso infatti, in Via Bellerio confidano come anche in queste ore Giancarlo Giorgetti continuerà a tessere la tela col M5S, nella speranza che la situazione possa sbloccarsi. Se però, da parte dei grillini dovesse arrivare un’apertura al dialogo, resterebbe il problema legato alla presenza di Silvio Berlusconi, figura assolutamente osteggiata dai 5 Stelle. A quel punto dunque Salvini sarebbe chiamato a decidere cosa fare, partendo da un presupposto: in questo momento la sua priorità è quella di non entrare a far parte in alcun modo di un governo di ‘tregua’ e, in tal senso, Forza Italia potrebbe decidere di rendere meno complessa la vita al leader leghista, con una mossa a sorpresa: vale a dire quella di seguire la linea dettata dal leader della coalizione, anche a costo di dire no a Sergio Mattarella, rifiutando di entrare a far parte di un esecutivo di responsabilità.
14:13 - Matteo Salvini è arrivato ad un bivio: in queste ore il leader della Lega sarà chiamato a decidere se è arrivato il momento di staccarsi da Berlusconi, formando un governo con il Movimento 5 Stelle che possa scongiurare la possibilità di dover prendere parte ad un esecutivo di 'tregua', oppure correre il rischio di doverlo appoggiare, mantenendo unita la coalizione di centrodestra, ma lasciando ai grillini l'opposizione del Paese. Di certo il leader del Carroccio, nel corso dell'incontro che terrà nelle prossime ore con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni per concordare la linea da seguire nelle consultazioni del Capo dello Stato di lunedì - proverà a convincere il Cavaliere del fatto che prendere parte ad un governo istituzionale non potrebbe che portare guai alla coalizione di centrodestra.
Secondo Salvini infatti, gli italiani giudicherebbero negativamente un nuovo governo che sia in qualche modo di natura 'tecnica', finendo per premiare Luigi Di Maio che di certo resterà fuori da un esecutivo del genere. Le prossime dunque, saranno ore di riflessione per Salvini: rompere o non rompere con Berlusconi?
13:27 - E' evidente come nelle ultime ore si stia giocando una partita molto importante all'interno del centrodestra, con Matteo Salvini che ha un obiettivo chiaro in mente: impedire che il Movimento 5 Stelle si ponga da solo all'opposizione del cosiddetto governo di 'tregua'. Pur di non appoggiare un governo del Presidente, il leader del Carroccio - che i sondaggi danno in grande ascesa - starebbe valutando seriamente di rompere con Silvio Berlusconi (che sembrerebbe invece intenzionato ad accordargli la fiducia), picconando un governo del genere da fuori.
In tal modo, secondo Salvini, la Lega potrebbe contenere l'avanzata grillina da un lato e proseguire la propria ascesa dall'altro, assorbendo ciò che resta dell'elettorato di Forza Italia e di Silvio Berlusconi.
13:11 - Nella giornata di ieri il premier Paolo Gentiloni aveva dichiarato: "Per la demografia, 'Italia ha bisogno di migranti, non si può far finta che non sia così, ne abbiamo bisogno a condizione che il tutto avvenga in modo organizzato, controllato e senza morti nel Mediterraneo". Pochi minuti fa è arrivata la risposta da parte di Matteo Salvini che, in clima da campagna elettorale, ha postato un tweet - citando un articolo che riportava le dichiarazioni di Gentiloni - ed ha commentato così le parole del premier: "Chiamate un medico".
Chiamate un medico! https://t.co/i4bOrgZae2
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 5 maggio 2018
13:02 - In questi giorni Matteo Salvini ha chiesto l’incarico per la formazione di una maggioranza di governo, rivestendo lui stesso i panni di premier. Da parte di Sergio Mattarella però, è arrivato un secco ‘no’ alla proposta del leader della Lega, con delle motivazioni ben precise: secondo il Presidente della Repubblica infatti, l’obiettivo del leader della Lega sarebbe quello di condurre la campagna elettorale nel ruolo di Premier – se infatti un eventuale governo di centrodestra non riuscisse a trovare i numeri in Parlamento, resterebbe comunque in carica e porterebbe il Paese a nuove elezioni – in un enorme show da realizzare nelle vesti di Presidente del Consiglio italiano, con siluri e frecciate a ripetizione scagliate nei confronti dell’Unione Europea.
Uno scenario di questo genere non può essere accettato dal Presidente della Repubblica che infatti ha subito respinto la proposta di Salvini, preferendo seguire il percorso piuttosto stretto del governo di ‘tregua’.
12:35 - In queste ore appare chiaro come la volontà dell’ala renziana del Partito Democratico sia quella di togliere a Maurizio Martina il ruolo di segretario reggente dei dem. Se si dovesse andare alle elezioni in tempi brevi, il nome più logico da sostenere sembra essere quello di Paolo Gentiloni, figura in grado di unire, anziché dividere: una sorta di federatore del PD. Anche Matteo Renzi sarebbe pronto a sostenere la candidatura dell’attuale Presidente del Consiglio, ma per farlo, pone una condizione: ossia che la candidatura alla segreteria e di conseguenza, anche la premiership, passino attraverso delle primarie.
11:41 - La fase di trattative per la formazione di un governo si è rivelata, almeno per il momento, un vero fallimento per Luigi Di Maio. Il leader del Movimento 5 Stelle non è riuscito a realizzare quel governo del cambiamento che auspicava di formare dal 4 marzo ed ora potrebbe finire per stare ancora una volta all’opposizione. In casa grillina in questo momento si respira un clima di grande frustrazione per un governo che non riesce a nascere e la prospettiva di un ritorno al voto che – al di là dei proclami pubblici – spaventa molto. Per questo motivo, a partire dalla giornata di ieri, il Movimento sembra essere tornato alle vecchie abitudini, giocandosi le vecchie carte del ritorno alla piazza, dell’uscita dall’euro o del colpo di stato messo in atto dalle altre forze politiche per evitare la nascita di un governo a 5 Stelle.
In questa fase inoltre, c’è da registrare una spaccatura molto forte tra alcune delle truppe grilline e Luigi Di Maio. La ragione è molto semplice: molti parlamentari premono per restare dove sono e la promesso di una ricandidatura non sembra dissipare i dubbi. Il leader del M5S sta provando ad uscire dallo stallo, proponendo una deroga al vincolo dei due mandati, ma questa deroga avrebbe senso solo se il governo non dovesse partire o comunque se si tornasse a votare in tempi brevi, non se il ritorno alle urne fosse fissato per il 2019. In tal caso la figura di Luigi Di Maio finirebbe per perdere credibilità e l’ombra di Alessandro Di Battista potrebbe iniziare a palesarsi minacciosa sull’attuale leader grillino.
Se infatti il voto dovesse arrivare troppo tardi, la sua carriera nel Movimento 5 Stelle potrebbe dirsi conclusa ancora prima di inziare.
10:54 - La sensazione è che dalla giornata di ieri Matteo Salvini e Luigi Di Maio siano entrati in modalità 'campagna elettorale' e per questo motivo, siano determinati a non partecipare a nessuna forma di esecutivo istituzionale: nel corso degli ultimi anni infatti, governi di questo tipo sono risultati ampiamente impopolari tra gli elettori e dunque, né i leghisti né i grillini hanno alcuna intenzione di dare il proprio appoggio ad un cosiddetto governo di tregua, semmai dovesse trovare i numeri in Parlamento per partire. Sia per la Lega che per il M5S, l'habitat naturale resta quello di stare all'opposizione ed lì che si schiereranno nel caso in cui un esecutivo di responsabilità nazionale dovesse nascere.
10:16 - Nei giorni scorsi era circolato il nome di Giancarlo Giorgetti come possibile figura che il Capo dello Stato avrebbe potuto nominare per favorire un governo che potesse andare al di là del perimento di centrodestra, coinvolgendo anche il Partito Democratico. Questa ipotesi però, sembra essere stata bocciata da Matteo Salvini che tende ad escludere qualsiasi possibilità di formare un governo che preveda la presenza nella maggioranza dei dem di Matteo Renzi.
10:04 - Silvio Berlusconi sarebbe convinto che alla fine la soluzione più probabile sia quella del ritorno alle urne con l'attuale legge elettorale. A quel punto dunque, il leader del Carroccio, Matteo Salvini, potrebbe finire per completare il suo piano e prendersi in maniera definitiva la guida del centrodestra. Proprio per questo motivo il Cavaliere auspicava e, forse, continua ad auspicare, la formazione di un governo che preveda la partecipazione del PD renziano, con l'obiettivo di prendere tempo e frenare il ciclone leghista. Salvini però sembra determinato a non appoggiare nessun esecutivo che veda la presenza dei dem nelle file della maggioranza, rovinando di fatto i piani di Berlusconi.
09:43 - Sondaggi alla mano dunque, è evidente come la Lega di Matteo Salvini ed il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio, abbiano tutto l'interesse a portare il Paese alle urne, nel tentativo di capitalizzare un consenso che continua a crescere ogni giorno di più. Se però le forze politiche non dovessero cambiare la legge elettorale e si dovesse tornare al voto con il Rosatellum, a quel punto il rischio concreto sarebbe di ritrovarsi nuovamente in una situazione di ingovernabilità e, come il più classico gioco dell'oca, si sarebbe costretti a ripartire dal via.
09:31 - Secondo dei sondaggi pubblicati dall'edizione odierna del Corriere della Sera, a cura di Nando Pagnoncelli, in questo momento la Lega starebbe vivendo un ulteriore exploit, arrivando addirittura al 21,2% dei consensi, con Forza Italia che avrebbe perso quasi un punto rispetto al 4 marzo, scendendo al 13,1. Cresce anche il Movimento 5 Stelle che dal 32,7 delle scorse elezioni politiche alla Camera, oggi si attesterebbe al 33,7. Non si accenna a fermare il crollo del PD che rispetto al 18,7 dello scorso 4 marzo, cala di quasi mezzo punto e si ferma al 18.3.
9.07 - Nella giornata di lunedì il Capo dello Stato terrà un altro giro di consultazioni, al termine del quale, con ogni probabilità, giocherà la carta del cosiddetto governo di ‘tregua’: vale a dire un governo che sia guidato da una figura indicata dallo stesso Sergio Mattarella, che possa godere dell’appoggio della maggior parte delle forze politiche. Tra queste, di certo non c’è la Lega di Matteo Salvini che non sembra avere la minima intenzione di dare la fiducia ad un esecutivo di responsabilità nazionale, non ostile a queste Unione Europea e, in aggiunta, con il M5S all’opposizione. In tal caso però la Lega ha un grosso problema da risolvere che si chiama Silvio Berlusconi: i timore dei leghisti infatti è che alla fine il Cavaliere possa dare il via libera ad un esecutivo di ‘tregua’. In tal senso, tra le fila del Carroccio c’è la convinzione che il Capo dello Stato abbia già tra le mani i numeri per la formazione di un governo, altrimenti non avrebbe lasciato trapelare l’ipotesi di un governo cosiddetto di ‘tregua’. Per evitare questa ipotesi, Salvini starebbe pensando ad un governo Lega-M5S, una sorta di governo ‘salvagente’, che avrebbe una scadenza precisa, con degli obiettivi precisi, come quello di cambiare la legge elettorale e impedire l’aumento dell’Iva e delle tasse. In questo scenario, il summit che si terrà nelle prossime ore nel centrodestra, appare piuttosto delicato, con il rischio di una rottura che in questo momento, più che mai, appare come una possibilità concreta.
08:43 - Nella giornata di ieri Matteo Salvini ha nuovamente richiesto l'incarico per la formazione di un governo al Capo dello Stato: il leader del Carroccio si è rivolto al Movimento 5 Stelle, proponendo un governo di scopo che possa durare fino a dicembre, affrontando pochi punti, quali una nuova legge elettorale e il mancato rialzo dell'Iva. In alternativa, Salvini sarebbe intenzionato ad andare in Parlamento, alla ricerca dei voti dei cosiddetti 'responsabili' che possano consentire la partenza di un governo guidato dallo coalizione di centrodestra. L'intenzione del numero uno della Lega sembra essere quella di ottenere un incarico, non tanto per governare il Paese, ma quanto per gestire da Palazzo Chigi la campagna elettorale. L'offerta di Salvini però, è sembrata l'ennesimo bluff al Presidente della Repubblica che l'ha rispedita al mittente: Sergio Mattarella infatti pare voler optare per una figura 'neutrale', che possa provare ad accentrare attorno a sé la maggioranza più larga possibile.
07:28 - Secondo quanto riportato dall'edizione odierna de La Repubblica, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è sempre più determinato - in assenza di una maggioranza chiusa e confezionata - a mettere in campo un 'suo' premier di garanzia. Si tratterà di una figura 'neutrale', un personaggio superpartes, inattaccabile, meglio ancora se con una certa notorietà, senza l'ombra del sospetto di una gestione della campagna elettorale a favore dell'uno o dell'altro.
Dopo la direzione del Partito Democratico si è ufficialmente chiuso il dialogo - ammesso che sia mai iniziato - tra il PD ed il Movimento 5 Stelle. Di fronte alla possibilità concreta di non vedere realizzato quel governo del cambiamento a guida Di Maio, che i grillini auspicano di poter realizzare dalla sera del 4 marzo, il Movimento 5 Stelle ha deciso di cambiare linea, tornando ad essere un partito di lotta. Nella giornata di ieri infatti non si possono non segnalare le dichiarazioni di Grillo e Di Maio, con il primo che è tornato a parlare della possibilità di indire un referendum in Italia sull'Euro, mentre il secondo ha evocato la piazza, sottolineando come un eventuale governo di 'tregua' rappresenterebbe un tradimento del voto espresso dal popolo. In questo scenario dunque, i partiti politici si preparano a presentarsi al Capo dello Stato che nella giornata di lunedì terrà delle consultazioni lampo, con l'obiettivo di capire se i partiti saranno in grado di offrire delle possibili maggioranze di governo.Nel caso in cui dai partiti non dovessero arrivare segnali di apertura in tal senso, Sergio Mattarella scenderebbe in campo in prima persona, proponendo un governo del Presidente, nella speranza che le diverse forze politiche possano essere colte da un rigurgito di responsabilità, consentendo al Paese di uscire dallo stallo che si sta vivendo da quasi 60 giorni.
Segui su Blasting News il Live della giornata politica, con la cronaca delle trattative per la formazione di un governo tra i diversi partiti.