Dopo la sentenza della Corte di Cassazione contro la Lega, Matteo Salvini si scaglia contro i giudici chiedendo un incontro con il presidente del Repubblica, Sergio Mattarella per protestare contro quello che definisce "un attacco alla democrazia".

'Gravissimo attacco alla democrazia'

La sentenza della Cassazione è stata emessa ieri e autorizza il sequestro qualsiasi somma di denaro alla Lega fino ad arrivare alla cifra di 49 milioni di euro. Quantitativo di denaro che, secondo i giudici, è stato sottratto illecitamente dall'ex segretario del Carroccio Umberto Bossi e dall'ex tesoriere Belsito.

Ma Matteo Salvini non ha accettato la decisione dei giudici affermando che "Si tratta di un gravissimo attacco alla democrazia per mettere fuori gioco per via giudiziaria il primo partito italiano" e ha invocato l'aiuto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (ora in Lituania) chiedendo un incontro con lui.

La procura di Genova: 'Stiamo lavorando solo sui profili tecnici'

La magistratura si difende annunciando che non c'è nessun piano politico dietro la sentenza e che i giudici sono stati assolutamente imparziali. La procura di Genova, infatti, (la prima che condannò Umberto Bossi e Belsito) ha affermato che "dire che è un processo politico è come dire che un chirurgo quando opera compie un intervento politico su un paziente perché è di un partito o di un altro.

Stiamo lavorando solo su profili tecnici". Inoltre il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi, per allontanare ogni sospetto di faziosità del tribunale ligure, ha ricordato come anche il centrosinistra sia stato indagato dalla magistratura genovese per l'alluvione del 2011. Processo che si è poi concluso con la condanna della sindaca del Pd Marta Vincenzi.

La reazione del PD e di Saviano

A difendere l'operato dei giudici si sono messi anche i principali esponenti del Partito Democratico. Matteo Renzi ha dichiarato, infatti: "Stiamo aspettando che il ministro Salvini venga a raccontare che fine hanno fatto i soldi della Lega. Nel frattempo che è impegnato a chiudere i porti bisognerebbe che aprisse il portafoglio perché quei soldi non sono della Lega, sono dei cittadini".

Anche il segretario del Pd Maurizio Martina rincara la dose citando però anche il Movimento 5 Stelle. Il partito alleato della Lega infatti, secondo Martina, dovrebbero pronunciarsi sui 49 milioni che la Lega è accusata di avere sottratto mentre invece "sono in silenzio perché per loro il potere è più forte della verità ora". Gli attacchi al Carroccio non arrivano soltanto dalla Politica ma anche dallo scrittore Roberto Saviano, autore del celebre libro Gomorra. Sul suo profilo Facebook Saviano ha scritto: "Quanto ai 50 milioni rubati dalla Lega, invece di manipolare l’ingenuità dei suoi elettori, il Ministro della Mala Vita Salvini potrebbe sfruttare qualche linea di credito già aperta con lo zar Vladimir. Un giorno non lontano gli italiani capiranno chi è il vero “traditore della patria”."