In occasione di "Proxima", il Festival nazionale ideato da Sinistra Italiana - LeU a Torino, nella serata di questo giovedì 13 settembre si è svolto un dibattito al quale, fra gli altri, è intervenuto Sergio Cofferati, eurodeputato (eletto nel Pd ma attualmente in Liberi e Uguali), ex segretario generale della CGIL e già sindaco di Bologna. Vediamo le parti salienti di quello che ha detto.
Cofferati: 'Prevedo che Liberi e Uguali non diventerà un partito: tutti aspettano di capire cosa accade fuori'
Cofferati ha esordito parlando di quello che si muove a sinistra rispetto al PD: "Per lavorare nell'agone politico serve un partito con una linea condivisa e con dei gruppi dirigenti generosi.
La sinistra oggi non ha un partito. Liberi e Uguali è stato un raggruppamento elettorale, ma faccio una triste previsione: non diventerà un partito. Perché se voleva diventare un partito e le forze fondative lo avessero voluto trasformare in un partito, oggi non saremmo a questo punto, ma molto più avanti. Qui non si capisce di cosa si sta discutendo e si lascia passare il tempo per capire cosa succede: alcuni aspettano di capire cosa accadrà nel PD, altri di guardano al mondo e al cielo. Il risultato è che ognuno continua a zappare la terra arida di casa sua e nei sondaggi arretriamo costantemente. Si può cercare di fissare una linea Politica? Poi fare un partito sarebbe una semplice conseguenza.
Invece ogni volta prevale la vaghezza delle scelte per capire cosa fanno gli altri e agire di conseguenza. Noi stiamo soffocando per non saper risolvere il tema delle alleanze che viene anteposto a qualsiasi altra cosa".
'Sinistra non è in grado di fare proposte che abbiano consenso fra la gente'
L'ex leader della CGIL ha poi proseguito: "Come sinistra non siamo in grado di fare proposte che abbiano consenso fra le persone.
Ad esempio se si parla di pensioni non è perché ci sia una nostra proposta in campo, ma perché c'è quella del Governo, e non sappiamo nemmeno cosa pensiamo noi delle pensioni e della previdenza. La pessima legge Fornero è stata approvata con il voto del Partito Democratico e le persone lo sanno. Anche la CGIL ha accettato passivamente quella legge, con sole 4 ore di sciopero.
Oggi le contraddizioni di tale legge cadono come macigni sulle persone in carne ed ossa. Su questo la sinistra non dice niente. Così come non c'è una nostra proposta di legge per l'estensione dei diritti fondamentali del lavoro. Come sinistra non siamo in condizione di affrontare le emergenze e i danni materiali delle persone normali".
'Chi ha sostenuto blairismo e votato il Jobs Act dica di aver sbagliato: l'opposizione è penosa, il PD non c'è più'
L'ex sindaco di Bologna, ha poi aggiunto: "Il problema non è essere astrattamente di sinistra o di destra, ma se fai cose coerenti con i bisogni delle persone. Anche una parte del gruppo dirigente di LeU, in passato ha sostenuto la "terza via" di Blair applicandola in Italia, anziché rafforzare ed estendere i diritti.
Quando nella vita si cambia linea, cosa che può accadere, serve però coerenza, di deve dichiarare l'errore e fare autocritica, come accadeva nella vecchia scuola comunista. Si deve saper dire "ho sbagliato", ad esempio sul Jobs Act si deve dire che è una legge brutta e da cambiare, se lo si fa si è credibili, se invece lo si difende non si può essere creduti da parte di nessuno. Io vedo un'opposizione penosa, uso un termine forte ma è così: l'opposizione va fatta proponendo una linea diversa rispetto agli altri, non semplicemente dicendo che qualcosa non va bene: se c'è un problema oggettivo va risolto. I voucher non vanno bene? Occorre proporre un'alternativa concreta".
Successivamente Cofferati ha parlato del suo ex partito: 'Il PD è un partito che non c'è più.
Quello che accade lì dentro è singolare. Zingaretti è la figura del miracolo, lo conosco da molti anni e provo affetto per lui: ma non ha mai dissentito una sola volta su quello che ha fatto Renzi, non esiste un tema su cui abbia detto di non essere d'accordo. Quindi il problema non è Zingaretti o Renzi, ma la linea politica di quel partito. Cosa pensa Zingaretti di lavoro e diritti sociali? Non lo so, vorrei scoprirlo. I gruppi dirigenti del PD hanno votato tutto nel Governo Monti. Osservo esterrefatto a tutto: il PD organizza ancora delle Feste de l'Unità, ovvero un giornale che non esiste più per scelta del PD stesso. Renzi nelle feste non partecipa a dibattiti, né viene intervistato ma fa interventi solitari".
Cofferati: 'No ai sovranisti di sinistra e il PSE è arrivato al capolinea: per le Europee serve una cosa nuova'
Infine Cofferati ha parlato delle elezioni europee del 2019: "Si dovrebbe riflettere sugli assetti generali dell'Unione Europea, che vengono prima di tutto. L'Europa deve sopravvivere o no? Io sono convinto che nel mondo globale ritornare indietro rispetto all'UE sarebbe una follia: nel resto del mondo i paesi cercano di mettersi insieme e noi che siamo partiti prima torniamo indietro? Non sta né in cielo, né in terra. L'idea che nella globalizzazione si sta meglio da soli è incomprensibile. La sinistra non può essere fatta di sovranisti e al tempo stesso di persone che credono nell'Europa: gli uni non possono stare insieme agli altri.
Bisogna scegliere. I sovranisti quando rilanciano l'idea di Patria sono oggettivamente contro l'idea di Europa. Io sono dell'altra campana: penso che si debbano unire i segmenti che credono nell'Europa, da Podemos a Tsipras e si deve interloquire anche con la maggioranza della Linke".
Aggiungendo poi: "Il PD invece ha un altro problema: deve decidere se scegliere il candidato dell'asse franco-tedesco che ha portato l'Europa fino ai guai degli ultimi anni. Il Partito Socialista Europeo è arrivato al capolinea, specie quando sento dire al presidente del gruppo del PSE, il quale è tedesco, che dobbiamo aprirci a sinistra mentre a casa sua è succube della Merkel, io non gli credo. Lo saluto e gli dico che ognuno deve andare per la sua strada.
Chi guarda a Tsipras e Podemos, che sono la novità, non può avere niente a che fare con la Merkel, che è la continuità". Concludendo con una proposta: "Serve una cosa nuova che anche noi dobbiamo provare a mettere in piedi: una cosa che crede nell'Europa, che guarda a sinistra per i valori che dichiara e che prova a trovare convergenze che fin qui non ci sono state".