Quando si va verso l’inverno arriva il momento in cui le promesse elettorali si scontrano con la legge di Bilancio. Il grande tema del Governo Cinquestelle-Lega sta giungendo al culmine: o le promesse verranno mantenute o si dimostreranno, per l’appunto, solo promesse. Il problema lo conosciamo tutti e lo conosce bene il Ministro dell'Economia Giovanni Tria: trovare un incastro tra flax tax, reddito di cittadinanza, abolizione della legge Fornero, pensione quota 100 a 62 anni e chi più ne ha più ne metta. La soluzione che includa tutte queste proposte sembra non esistere.
Andranno fatti dei compromessi.
Legge di Bilancio 2019: promesse e realtà
Possiamo però dire che su una cosa il Governo non ha mentito: cercare di realizzare il proprio programma appena ripartita la grande macchina dello Stato. E in questi giorni si sta combattendo la grande battaglia per ottenere quanto promesso, con il Movimento Cinque Stelle in prima linea per quei punti dove non può cedere, pena perdere del tutto il consenso acquisito. E mentre, in apparenza, Salvini sta seguendo alla lettera le sue promesse sui migranti (quando in realtà i rimpatri si bloccano per aerei guasti, lasciando liberi di circolare migranti senza permesso di soggiorno, e sulle nostre coste avvengono sbarchi fantasma con chissà quale frequenza), il M5S ancora non ha portato risultati sui grandi punti promessi come, per esempio, le Pensioni d’oro.
Di Maio non perde tempo e scrive sui social: “Nella legge di bilancio aumenteremo le pensioni minime e poi elimineremo le pensioni d'oro. E questo è un bene per tutta la nostra comunità”.
La proposta per le pensioni del M5s
La proposta prevede una “pensione minima di cittadinanza” ai 780 euro e un taglio di tutte quelle pensioni superiori ad una certa soglia concesse a chi non ha versato i contributi necessari.
Succede anche questo: mentre da una parte del Paese un pensionato si suicida o semplicemente muore perché non ha abbastanza soldi per vivere, da un’altra parte dello stesso Stato un’altra persona prende una pensione di 5.000/6.000€ senza averne diritto.
'Una richiesta che viene dai cittadini'
"Stiano tranquilli coloro i quali, sui giornali e tra le forze di opposizione, tratteggiano scenari a dir poco fantasiosi: su reddito e pensioni di cittadinanza ma anche sul taglio delle pensioni d'oro non arretreremo di un millimetro - ha dichiarato, in una nota Nunzia Catalfo, senatrice del Movimento e presidente della Commissione Lavoro di Palazzo Madama - Il Movimento 5 Stelle è al lavoro per tagliare gli sprechi, recuperando risorse per mandare in porto quelle che considera misure non più rinviabili per ridare ossigeno a un Paese in affanno dopo anni di politiche fallimentari".
"Andremo a tagliare le Pensioni superiori ai 4.500 euro non giustificate dai contributi versati a chiunque, ad oggi, abbia preso anche solo un centesimo in più di quanto effettivamente dovuto". Ha affermato oggi Davide Tripiedi, portavoce del M5S e vicepresidente della commissione Lavoro alla Camera. "Ce lo chiedono tutti i cittadini onesti - prosegue - che per anni hanno dovuto pagare anche per i loro privilegi. In questo modo potremo aiutare milioni di persone in difficoltà, istituendo una pensione di cittadinanza di 780 euro".