Il testo della manovra finanziaria sarà discusso in Parlamento senza alcuna indicazione su quota 100 e reddito di cittadinanza. Nella bozza della Legge di Bilancio sono presenti tutte le coperture economiche necessarie a supportare i fondi previdenziali e assistenziali. Parliamo di circa 9 miliari indirizzati al reddito di cittadinanza e di circa 6,7 miliari per le Pensioni, ma manca il quadro normativo di riferimento dettagliato con le relative modalità d'accesso, termini e tempi di erogazione. Dalle prime indiscrezioni trapelate da diverse agenzie stampa, il Governo ha studiato l'inserimento delle risorse finanziarie nella manovra rimandando i punti salienti della riforma pensionistica e del reddito di cittadinanza a due successivi disegni di legge.

Niente accesso in mancanza di requisiti

Molto probabilmente quota 100 sarà operativa dal 2019. Restano stabili i requisiti di accesso di 62 anni di età e 38 anni di contribuzione. Non sarà possibile andare in pensione in mancanza dei requisiti. In buona sostanza significa che pur avendo 64 o 65 anni, per andare in pensione occorrono 38 anni di contributi. Le finestre d’accesso alla pensione anticipata saranno in tutto quattro e coinvolgeranno sia i lavoratori pubblici che privati. Nel settore scolastico è prevista un'unica finestra a far data dal 1° settembre 2019 e 1° novembre 2019 per l'Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica (Afam).

Inoltre, quota 100 conterrà il divieto di cumulo tra pensione e reddito.

Una sorta di paletto studiato dal Governo per favorire il ricambio generazionale. Chi opta per l’accesso a una misura previdenziale di pensionamento anticipato non può cumulare l’assegno pensionistico con il reddito prodotto da lavoro dipendete oppure autonomo. Le eccezioni ammesse investono il periodo di 24 mesi a far data dal pensionamento e sono relative al lavoro occasionale, con un limite reddituale fissato in 5mila euro annui.

Cambia quota 100 e reddito di cittadinanza

Altra possibile novità su quota 100, riguarda l’esclusione dei lavoratori che si avvalgono dell’isopensione in conformità con l’articolo 4 della Legge 92/2012. Per deduzione, chi si trova nell’esodo sarà costretto a rimanerci fino al conseguimento dei requisiti necessari per richiedere la pensione di vecchiaia, oppure la pensione anticipata.

Il reddito di cittadinanza dovrebbe partire con un assegno di circa 780 euro mensili da destinare a tutti coloro che versano una pigione. L’importo dovrebbe diminuire per scaglioni, ad esempio se si possiede una casa di proprietà. Ovviamente tali paletti e numeri dovranno essere ancora definiti dal governo.