Probabilmente la dichiarazione del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, rilasciata durante un confronto con Giorgia Meloni nel convegno "Sovranismo e Populismo", secondo cui il reddito di cittadinanza è una misura che potrebbe piacere "all'Italia che non ci piace" non voleva essere riferita alla sua parte Politica, che è partner di Governo del M5S.

Sta di fatto, che in un momento in cui il Governo e la maggioranza che lo sostiene stanno cercando di chiudere una difficilissima trattativa sulla Manovra economica con l'Europa, un'uscita di questo genere non contribuisca a mantenere sereno l'ambiente e crei ulteriori motivi di contrasto se non proprio di divisione.

Non stupisce, quindi, che sia il Vicepremier Luigi Di Maio ma anche il capogruppo dei senatori pentastellati Stefano Patuanelli abbiano commentato piccati le parole di Giorgetti.

I commenti di Giorgetti sul Reddito di cittadinanza

Durante il convegno "Sovranismo e Populismo" Giancarlo Giorgetti ha espresso la sua personale opinione sul reddito di cittadinanza. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha affermato che il M5S avrebbe vinto al Sud proprio perché i cittadini vogliono il reddito di cittadinanza. Secondo Giorgetti una simile proposta al Nord non avrebbe attirato altrettanti consensi. Per di più, secondo il braccio destro di Matteo Salvini, anche se la misura vorrebbe essere un mezzo per far crescere i posti di lavoro, a suo modo di vedere potrebbe ottenere l'effetto contrario di incentivare il lavoro nero.

E' chiaro, quindi, che il reddito di cittadinanza probabilmente non piace a Giancarlo Giorgetti, ma le parole che potrebbero alimentare un fiume di polemiche ulteriori sono state dette subito dopo. Come evidenzia Il FattoQuotidiano.it l'esponente leghista avrebbe affermato che l'Italia che ha voluto il reddito di cittadinanza "magari è quella che non ci piace" ma della quale, riconosce Giorgetti, occorre tenere conto e con la quale bisogna governare.

Le risposte di Di Maio e Patuanelli

Le reazioni alle parole del Sottosegretario sono state immediate. Di Maio ha utilizzato dei toni più diplomatici e pacati. Senza mai citare direttamente Giorgetti, il Vicepremier e Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico ha minimizzato sui timori che il reddito di cittadinanza possa incentivare il lavoro nero.

Infatti, ha affermato, che la Guardia di Finanza e gli ispettorati del lavoro faranno i dovuti controlli. E ha assicurato che al M5S l'Italia "piace tutta".

Chi, invece, ha parlato di vera e propria offesa nei confronti di milioni di italiani che il 4 marzo 2018 hanno votato il M5S è stato il capogruppo dei senatori penta - stellati Stefano Patuanelli. Il senatore Patuanelli ha ribadito che il reddito di cittadinanza verrà erogato sia al Sud che al Nord. E ha aggiunto che personalmente gli piace un Italia che non lascia nessuno indietro.

Durante il confronto con Giorgia Meloni, Giorgetti ha anche ribadito che l'orizzonte di questo Governo è strettamente legato alla possibilità di realizzare tutto quanto è contenuto nel Contratto di Governo.

Ed ha concluso dicendo che esso terminerà quando ci si renderà conto che non è più possibile fare quanto promesso: ma a quel punto servirà una nuova legittimazione popolare, senza la quale non può esistere alcun Governo.