Pioggia di critiche in questo periodo per il Movimento 5 Stelle, o almeno più del solito. Dopo la pesante intervista di Frans Timmermans e il pericolo di essere intrappolati nella destra estrema, adesso parla Giorgia Meloni e critica aspramente il reddito di cittadinanza, misura su cui il M5S ha puntato molto e che inizierà ad essere attivo a breve. La leader di Fratelli d'Italia, da sempre contro l'adozione di questo tipo di finanziamento assistenziale, ha accusato la manovra di essere nient'altro che un modo per comprare voti, portando ad esempio i danni, o gli effetti inesistenti, che la Politica economica del movimento avrà sulla regione più a sud del Paese.
Reddito di cittadinanza metadone per siciliani
Prendendo ad esempio la Sicilia, la Meloni accusa il Movimento di aver creato uno strumento atto solo a comprare il voto della gente, un ricatto "per i siciliani" semplicemente perché tutti i soldi promessi non ci sono. Continua, poi, spiegando che il lavoro, "in una terra come la Sicilia", semplicemente non c'è e che quindi l'effetto del reddito di cittadinanza non sarebbe altro che illusorio "metadone", visto che, in ogni caso, i siciliani "resteranno poveri e disoccupati".
Se sono risapute le opinioni della Meloni sul Sud Italia, è anche vero che il problema dei soldi per finanziare il reddito di cittadinanza non è una questione nuova, anche perché dovranno essere assunte oltre 6000 persone per poter gestire tutti gli aspetti legati al reddito di cittadinanza, e anche su queste assunzioni ci sono già numerose critiche.
La risposta di Luigi DI Maio
Le dichiarazioni della Meloni, ovviamente, trovano contrario il vicepremier Luigi Di Maio, che ha deciso di risponderle direttamente durante la visita al suo ex-liceo (sulla quale ci sono state accuse di censura), dicendosi orgoglioso di presentare la prima card per il reddito di cittadinanza, ed impegnandosi per tagliare i parlamentari e abbassare le tasse alle imprese.
Il ministro del Lavoro, poi, non ha perso occasione per dirsi non solo fiducioso nel governo, poiché "siamo persone ragionevoli", ma ha anche "minacciato" cosa potrebbe succedere nel caso il loro governo fallisca, ossia "tornano quelli di prima, quelli della Fornero e del Jobs Act". Una risposta che potrebbe sembrare abbastanza puerile, ma che rientra perfettamente negli standard comunicativi del Movimento, ossia spostare l'attenzione sui "vecchi politici" quando le cose vanno male.