I nuovi ingressi di migranti dai confini dell'Est preoccupano il governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Proprio riguardo a questo fenomeno, che si è registrato con maggiore evidenza nel mese scorso, la regione guidata dall'esponente della Lega Nord chiede ora al Governo di alzare il livello dei controlli sul confine goriziano, ripristinando il precedente accordo bilaterale con la Slovenia.

Friuli-Venezia Giulia: aumentati ingressi irregolari a settembre

"È inaccettabile che il Friuli-Venezia Giulia, che non è confine europeo, diventi territorio di ingresso irregolare di immigrati clandestini“, sono queste le parole pronunciate martedì a Trieste da Massimiliano Fedriga.

Il presidente della regione del Nord-Est sta esprimendo la propria preoccupazione per questo fenomeno, che si è accentuato negli ultimi giorni. Ieri pomeriggio, in un incontro con i sindacati avvenuto nel capoluogo friulano, ha delineato il quadro della situazione: "Da inizio settembre abbiamo avuto moltissimi ingressi e si è riaperto il confine goriziano che non vedevamo meta di passaggi da diversi mesi". Per questo motivo sono stati allertati gli organi di governo regionali e statali in materia di sicurezza.

Fedriga: 'Ritornare ai controlli ad Est'

Il presidente Fedriga, tramite l'assessore regionale alla Sicurezza del Friuli, Pierpaolo Roberti, ha scritto al Ministero degli Interni per chiedere il ritornare ai controlli congiunti ad Est.

"Bisogna riattivare subito l'accordo bilaterale con la Slovenia scaduto ieri (30 settembre, ndr), potenziandolo per fare un salto di qualità attraverso l'utilizzazione delle ultime tecnologie per intercettare gli ingressi irregolari in territorio italiano".

Fedriga ha chiesto infatti dei presidi ai confini dove tradurre i migranti, che dovranno essere canalizzati attraverso il 'barrieramento' territoriale.

Tali misure verrebbero adottate allo scopo di preservare la salute dei migranti e della popolazione locale, infatti si prevedono controlli sulle persone in procinto di entrare illegalmente sul territorio regionale.

Il governatore leghista si dice ottimista sulle possibilità di ascolto da parte del nuovo esecutivo a trazione Pd-M5S, nonostante gli attriti che ci sono stati all'inizio del mese scorso: uno dei primi atti impugnati all'esordio del Conte bis è stata infatti una legge in materia di immigrazione promulgata dalla Regione Friuli-Venezia Giulia, atto che ha portato ad uno scontro aperto tra Fedriga e il governo "giallorosso", facendo affermare al governatore del partito di Matteo Salvini che questo è "il governo dell'immigrazione selvaggia"