Dopo tre anni Matteo Salvini ha ritrovato Corrado Formigli. Il leader della Lega, infatti, aveva scelto da tempo di non partecipare più alla trasmissione de La 7 Piazza Pulita condotta proprio da Formigli.

Una direzione intrapresa, come lui stesso ha ammesso, perché non riteneva imparziale la linea editoriale del programma. Ne è venuto fuori un confronto, nella serata del 26 marzo, in cui non sono mancati i momenti in cui il giornalista ha incalzato il leader del Carroccio. Proprio sull'intervista si è espresso Vittorio Feltri che, con un tweet, ha manifestato una certa disapprovazione rispetto alla condotta giornalistica del conduttore di Piazza Pulita.

Il direttore di Libero ha addirittura definito Formigli un esponente dell' "ufficio stampa della sinistra più bieca". A ciò ha aggiunto una considerazione dello stesso tenore nei confronti di un'altra trasmissione della rete di Urbano Cairo, Tagadà, al punto da chiedersi se l'editore sia al corrente di coloro a cui ha affidato la sua televisivione.

Salvini contesta l'imparzialità di Piazza Pulita

Avendo la possibilità di interfacciarsi con Matteo Salvini, Corrado Formigli non ha perso l'occasione di domandare perché da tempo non frequentasse la sua trasmissione. Il leader della Lega non ha negato che la sua assenza dal programma sia stata voluta. Ed ha anche spiegato il perchè. "Sono venuto perché in un momento eccezionale è mio dover spiegare cosa stiamo facendo per gli italiani.

A mio a giudizio non è esattamente la trasmissione campionessa di obiettività ed imparzialità, a mio modestissimo giudizio, come tante trasmissioni televisive. Ma magari sbaglierò".

Feltri contesta obiettività di Corrado Formigli

Il giorno dopo è arrivato su Twitter il commento alla vicenda da parte di Vittorio Feltri. Come spesso gli accade il giornalista ha avuto modo di fornire la propria opinione senza peli sulla lingua o timore di urtare la sensibilità di un collega.

"Formigli - ha scritto Feltri - invece di intervistare Salvini gli spara addosso senza dargli la possibilità di rispondere. Metodo democratico in uso alla 7, ufficio stampa della sinistra più bieca".

Tra l'altro Vittorio Feltri, poco dopo, è stato protagonista di un altro tweet in cui ha ancora una volta esternato la propria idea: secondo lui a La 7 la gran parte dei giornalisti apparterrebbe ad una precisa area politica.

Stavolta al centro del suo pensiero, sempre pubblicato in un tweet, c'è stata la conduttrice di Tagadà Tiziana Panella. "Fantastica - ha scritto Feltri - la Panella sulla 7, dove invita tutti quelli che le danno ragione, ovviamente reggicoda della sinistra. Urbano Cairo la vede la sua te? Soprattutto sa a chi l’ha affidata? Avanti popolo".