Tutti aspettano il nuovo Dpcm di Mario Draghi, ma la prima cosa da dire è che non è detto arrivi un nuovo provvedimento. Dal punto di vista formale il governo potrebbe emettere un altro tipo di disposizione che, di fatto, potrebbe dare corso a quella che ormai viene considerata l'attesa stretta.

Tuttavia, ciò che interessa di più l'opinione pubblica è il mondo in cui da qui al 6 aprile (giorno che segue Pasquetta) la vita quotidiana sarà regolata dall'entrata in vigore di nuove restrizioni finalizzate a tenere sotto controllo la diffusione del contagio.

All'orizzonte c'è un dedalo di scadenze e regole che potrebbe non essere facile seguire, ma è bene articolare come potrebbero andare le cose.

Nuovo Dpcm: 12 marzo giornata chiave

Il giorno chiave per delineare in maniera chiara il futuro prossimo sarà venerdì 12 marzo. La motivazione risiede nel fatto che si verificheranno probabilmente due cose:

  • si chiarirà in maniera definitiva in che modo sarà cambiato o revisionato il Dpcm in vigore dal 6 marzo e in scadenza il 6 aprile
  • venerdì è il giorno in cui, sulla base dei dati della Cabina di regia, in genere vengono emesse le ordinanze del Ministero della Salute che dispongo gli eventuali cambi di colore delle regioni.

I due eventi sono strettamente legati. Balla, infatti, da tempo l'ipotesi che si decida di decretare la zona rossa "automatica" per tutti quei territori che dovessero registrare 250 casi settimanali di Coronavirus per 100.000 abitanti.

Lo scenario, di fatto, porterebbe tante aree a rischio zona rossa.

La circostanza, almeno per i quadri epidemiologici più complessi, toglierebbe un problema al governo che, al momento, parrebbe avere al suo interno anime politiche diverse. La possibile divisione sembrerebbe essere tra chi predica misure omogenee per abbattere la curva come ad esempio il lockdown generale nei fine settimana e chi, invece, vuole ancora restrizioni territoriali e semmai controlli in quelle zone lontane da livelli di contagio di grande pericolo.

La serrata del sabato e della domenica è ancora un'opzione per le zone gialle e arancioni, così come l'ipotesi di un coprifuoco anticipato. Gli ultimi confronti chiariranno se le ipotesi avranno trovato sviluppo in concreto. All'attenzione del governo ci sono, inoltre, la possibile revisione dei parametri relativi all'assegnazione della fascia di rischio al di là di quello relativo ai casi per 100.000 abitanti.

Nuove misure: attenzione ai cambi di colore

Il dato di fatto, però, è che comunque vadano le cose l'altra data da cerchiare in rosso è quella del 15 marzo. Da lunedì andranno in vigore le eventuali nuove ordinanze. E saranno scadenze importanti tutti i venerdì e i prossimi lunedì. La trafila sarà sempre la medesima ed è ormai conosciuta da qualche mese. Il Ministro della Salute Roberto Speranza, in base ai dati, emette l'ordinanza prima del fine settimana e da lunedì (prima di Draghi accadeva di domenica) ciascun territorio è costretto ad adeguarsi alle restrizioni che il suo livello epidemiologico richiede.

Attenzione ad un altro punto. Un'ordinanza del Ministero della Sanità che, come detto, potrebbe portare tante regioni in rosso o arancione già il 15 marzo è destinata ad essere valida almeno fino al 28 marzo.

Come è noto i livelli epidemiologici per essere migliorati necessitano di almeno quindici giorni di dati che certifichino l'appartenenza ad una fascia di rischio inferiore.

Pasqua in lockdown? C'è aria di stretta

Il 29, però, inizia la settimana di Pasqua. E l'orientamento potrebbe essere quello di mettere in campo misure che possano evitare le occasioni di convivialità e la mobilità che sono tipiche dei periodi festivi. Per quella fase l'ipotesi più accreditata è che possa essere messa in campo misure analoghe a quelle del periodo natalizio. In quel caso si decretò la zona rossa nazionale per festivi e pre-festivi, arancione in tutto il Paese nelle altre giornate. È presto per dire se il modello sarà integralmente riproposto, ma è sicuramente un precedente da tenere in considerazione.

Il 6 aprile, invece, è il giorno che arriva dopo Pasquetta ed è anche la data di scadenza dell'attuale Dpcm, oltre il quale potrebbe iniziare una nuova discussione. Con l'auspicio, ovviamente, che la progressione della campagna vaccinale e l'evoluzione del contagio siano tali da iniziare a parlare di riaperture e non più di chiusure e limitazioni.