Il colombiano aveva già dato prova di avere un'ottima condizione fisica in questo inizio di stagione, mostrando anche una brillantezza evidente. Il tutto è stato confermato nella tappa regina della corsa dei due mari da Montaldo di Castro al Terminillo di 171 Km, andando a vincere la tappa piazzando l'attacco decisivo con un'azione irresistibile e rivoluzionando la generale. Due rasoiate tremende nel finale, hanno messo fuori causa i rivali togliendo loro ogni velleità di vittoria.
Fuga a sei. Alla partenza prende vita il solito copione; fuga di giornata a sei con Davide Ballerini dell'Androni Sidermec, Mirco Maestri della Bardiani Csf, Alan Marangoni della Nippo-Fantini, oltre a Matvey Mamykyn della Katusha Alpecin, Marco Kump della Uae Team Emirates e il francese Romain Gioux del team Novo Nordisk.
Quando mancano un centinaio di chilometri all'arrivo, i sei battistrada conservano un margine quantificabile attorno agli undici minuti. E' la Fdj di Tibaud Pinault ad incrementare l'andatura del gruppo per ridurre il distacco dai fuggitivi, e venti chilometri dopo, il disavanzo è ridotto sensibilmente. Sulle prime rampe del Terminillo cominciano le operazioni per gli uomini che cercano l'attacco risolutivo; il primo a prendere l'iniziativa è il polacco Michal Kwyatowski del team Sky coadiuvato da Simon Spilak del team Katusha e Jonathan Castrovejo della Movistar. Il gruppetto del leader non sembra preoccuparsi eccessivamente, tanto che il terzetto accumula un vantaggio di poco inferiore al minuto.
Il gruppo dei big. E' il team Barhein in testa al gruppetto dei Big a tirare per ricucire lo strappo con Agnoli e Pellizzotti, poi è Tom Dumoulin che esce dal gruppetto e cerca di andarsene, ma il suo tentativo non fa male. Fabio Aru invece denuncia una condizione non al massimo e perde terreno staccandosi. A 5 chilometri dall'arrivo scoppia la battaglia vera; davanti Spilak attacca Kwyatowsky e riesce a staccarlo, mentre nel gruppo dei big, Adam Yates (Orica Scott) piazza due scatti in rapida successione in cui si porta con sé Geraint Thomas, Nairo Quintana e Rigoberto Uran (Cannondale).
La pendenza comincia a fare male, e sono in molti a staccarsi, tra questi anche Bouke Mollema e Vincenzo Nibali.
L'attacco di Quintana. Al cartello dei meno 3 chilometri, Quintana lancia la prima rasoiata; Geraint Thomas molto generosamente prova a difendersi con le unghie e con i denti cercando di mantenere il contatto, ma il colombiano è irresistibile.
Viste le difficoltà del rivale, Quintana si rialza sui pedali e con un'imperiosa progressione va a riprendere Spilak lasciandolo sul posto e andando a conquistare una bellissima vittoria di tappa infliggendo 18" di svantaggio a Geraint Thomas e 24" su Yates. La vittoria di tappa del colombiano però, lo porta anche a indossare la maglia azzurra di leader della corsa dei due mari con 33" di vantaggio su Yates e ben 56" su Tibaut Pinault.