Per Jannik Sinner potrebbe arrivare la convocazione in Coppa Davis in vista del match delle qualificazioni che opporrà l'Italia alla Corea del Sud? La spinta è forte in tal senso, da parte della stampa e degli addetti ai lavori che vedono nel 18enne talento la grande speranza del Tennis italiano. La decisione spetta ovviamente al capitano azzurro Corrado Barazzutti che, in un'intervista rilasciata a 'La Nuova Sardegna' loda l'allievo di Riccardo Piatti, prevede per lui un grande futuro e non esclude, ovvia conseguenza, che possa essere pronto per rappresentare l'Italia in Davis.

Non si sbilancia più di tanto sui convocati, anche se alla luce degli attuali problemi fisici potrebbe non esserci Matteo Berrettini. Questo lo vedremo il giorno in cui Barazzutti renderà nota la sua lista e tutti i nodi saranno sciolti, Sinner compreso.

'Sinner insieme a Berrettini e Sonego rappresenta il futuro del nostro tennis'

Nell'intervista, dunque, il capitano della nazionale italiana in Davis preferisce non sbilanciarsi. "Non è corretto che riveli i nomi dei convocati ai giornalisti prima di informare i giocatori", sottolinea, motivo per cui si mantiene sibillino. Alla domanda su Sinner e se sarà in azzurro, Barazzutti risponde con un "vedremo, lo saprete il giorno in cui farò le convocazioni.

Stiamo parlando di un ragazzo che ha potenzialità enormi ed insieme a Berrettini e Sonego rappresenta il futuro del nostro tennis. Per lui prevedo un grande futuro, certamente è un predestinato". L'ex tennista sottolinea inoltre che Jannik "sta dimostrando di avere la testa giusta per giocare ad alti livelli".

'Facile battere la Corea? Nulla è semplice'

Se per tanti è una missione facile quella di sbarazzarsi della Corea del Sud nelle qualificazioni, Barazzutti ci va cauto consapevole che ogni partita bisogna prima giocarla. "Basta andare a vedere i giocatori coreani ed i risultati che hanno ottenuto ultimamente, non mi pare si possa usare il termine 'facile'.

Non esistono le cose semplici nello sport ed ogni avversario va affrontato con determinazione, senza mai sottovalutarlo. In ogni circostanza bisogna sempre dare il massimo".

Barazzutti resta affezionato alla 'vecchia' Davis

Corrado Barazzutti è tra i componenti del team che nel 1976 vinse l'unica Coppa Davis della storia del tennis italiano. Per certi versi resta affezionato alla 'vecchia' Davis e non è un grande estimatore del nuovo format. Ad esempio portare gli incontri al meglio dei tre set, invece di cinque, ha sminuito la kermesse secondo il suo parere. "I tempi cambiano e lo capisco. Ci sono necessità diverse, ma il fascino della Davis era anche quello dei pronostici che contavano poco, anzi spesso venivano disattesi. Se fossi io a decidere, tornerei alla vecchia formula".