Su 17 titoli del Grande Slam vinti, ben otto sono arrivati dagli Australian Open, ma non c'è nulla di clamoroso in questo. Melbourne è la roccaforte di Novak Djokovic, così come Parigi per Rafa Nadal e Wimbledon per Roger Federer. Piuttosto, il freschissimo successo del serbo nel primo Major di stagione riaccende la corsa al record di Slam detenuto da Roger Federer: lo svizzero è a quota 20, Nadal ne ha 19 ed entrambi iniziano a sentire il fiato di Nole salito per l'appunto a quota 17.

Per quanto riguarda la corsa al numero uno del ranking Atp, ci sarà il sorpasso che verrà ufficializzato nella giornata del 3 febbraio: Djokovic torna a guardare tutti dall'alto scavalcando Nadal.

'Ci sono cose più importanti del tennis nel mondo'

Djokovic è abituato alle vittorie, ma chi pensa che un fuoriclasse come lui non si possa più emozionare quando solleva un nuovo trofeo si sbaglia di grosso. Intanto è inevitabile complimentarsi con un avversario che gli ha dato davvero filo da torcere e, al termine del terzo set, si pensava potesse addirittura detronizzarlo. "Dominic ha giocato bene ed è andato vicino alla vittoria. Ma penso che vincerà presto, non uno ma più tornei del Grande Slam, gli auguro il meglio".

Nel voler ringraziare il suo team e la sua famiglia, Nole non ha potuto fare a meno di sottolineare che in questo 2020 ancor giovane "sono già accadute cose incredibili". Il riferimento è alla tragedia degli incendi che hanno devastato l'Australia, ma anche all'improvvisa scomparsa del suo grande amico Kobe Bryant oltre ai conflitti che insanguinano molti Paesi del mondo.

"State vicini gli uni agli altri, il più possibile perché nel mondo ci sono cose più importanti del Tennis".

Ha voluto ringraziare i tifosi australiani: "Qui sono a casa, questo è il mio campo preferito in tutto il circuito". Il campo che più di ogni altro, quando un giorno appenderà la racchetta al chiodo, avrà caratterizzato la sua leggenda e, dunque, non potrebbe essere altrimenti.

Sull'altro fronte Dominic Thiem è visibilmente deluso, per la terza volta in tre anni è andato in finale in uno Slam ed è sempre uscito sconfitto. Del resto lo aveva sottolineato alla vigilia del match: "Djokovic qui è il re come Nadal a Parigi, i re li affronto tutti", come a voler sottolineare quanto siano state proibitive le sue partite, anche se in quest'ultima ha giocato alla pari fino alla fine.

"Djokovic e gli altri due 'tipi' (dice Thiem riferendosi a Federer e Nadal) hanno portato il tennis a livelli incredibili. Spero un giorno di potermi prendere la rivincita. Il tennis però non è tutto e il mio pensiero va a voi australiani: mi auguro che possiate riprendervi dai problemi relativi agli incendi il più presto possibile".

Cosa cambia nel ranking

Grazie al trionfo australiano, pertanto, Novak Djokovic tornerà domani 3 febbraio a guidare il ranking Atp davanti a Rafa Nadal che lo aveva sorpassato lo scorso 3 novembre. Lo spagnolo perde dunque la leadership dopo 12 settimane che hanno portato a 208 quelle complessive in vetta. Per Djokovic ad oggi sono 275 le settimane da leader e nel corso del suo ultimo "regno" si era messo alle spalle alcuni "mostri sacri" come Jimmy Connors ed Ivan Lendl.

Ora avrà l'opportunità di puntare Pete Sampras, secondo a quota 286 settimane mentre in vetta c'è sempre Roger Federer con 310 settimane di cui 237 consecutive.

Salirà in classifica anche Dominic Thiem che, grazie al suo grande torneo, raggiungerà il quarto posto sorpassando Daniil Medvedev. E per quanto riguarda il regno incontrastato dei "Fab 3", quello continua: Djokovic, Nadal e Federer hanno vinto gli ultimi tredici Slam fin qui disputati.