Us Open in bilico con la decisione di disputarlo o meno che potrebbe arrivare la prossima settimana, insieme al calendario ufficiale di Atp e Wta per la ripresa della stagione. Ma al pari di Rafa Nadal, che aveva espresso parecchie perplessità circa le condizioni "estreme" in cui si giocherebbe a New York, anche Novak Djokovic scrolla la testa e la possibilità che il numero 1 del ranking decida di non viaggiare oltreoceano per raggiungere gli Usa al momento è abbastanza alta. Nessuna decisione ufficiale da parte di Nole, ma la semplice consapevolezza che i paletti che sarebbero posti dalla Usta, la federtennis statunitense, in merito allo svolgimento del Major, sarebbero eccessivi e rischierebbero di influire sullo stesso torneo.

Il 17 volte vincitore di Slam lo ha ribadito nel corso di un'intervista concessa alla tv serba Rts.

'Meglio tornare a settembre per preparare il Roland Garros'

Nei giorni scorsi Rafa Nadal aveva convocato una conferenza stampa su Zoom, in videocollegamento. Sebbene l'umore dello spagnolo (che nelle scorse settimane aveva paventato la fine anticipata della stagione, ndr) sia decisamente migliorato, le perplessità di volare alla fine del mese di agosto a New York sono intatte. "Se mi chiedete oggi 'vai a New York?', la mia risposta è no - aveva sintetizzato così il suo pensiero - perché il Tennis è uno sport internazionale e le condizioni in questo momento non permettono una vera ripresa. Ma bisogna vedere come si evolverà la situazione nelle prossime settimane".

Nadal aveva inoltre evidenziato la distanza ravvicinata tra gli eventuali Us Open e il Roland Garros che inizierebbe a fine settembre, situazione che non si era mai verificata prima nella storia del tennis. Più o meno dello stesso avviso Djokovic: "In condizioni che ritengo estreme non ho ho intenzione di andare agli Us Open, non lo trovo ragionevole", ha detto il serbo, rendendo inoltre noto che la maggior parte dei colleghi con cui ha avuto uno scambio d'opinione in merito condividono il suo parere.

"Non piace l'idea di giocare nelle condizioni prospettate - ha aggiunto - e per me la cosa migliore sarebbe quella di tornare in campo a settembre sulla terra per preparare il Roland Garros".

I 'paletti' della Usta

In effetti sono numerose le condizioni che la Usta ha posto sullo svolgimento del torneo, a partire dall'assenza del pubblico sugli spalti.

Inoltre ogni giocatore potrà contare su un solo componente del suo team, dunque dovrebbe viaggiare fino a New York con una sola persona. Infine sarebbe assolutamente vietato entrare a Manhattan. Situazione che era stata commentata anche da Riccardo Piatti in una recente intervista a Sky e che lo stesso tecnico comasco aveva definito "strana e difficile", sottolineando però che se la decisione sarà quella di disputare il torneo, Jannik Sinner ci sarà.