Fausto Gresini si è spento a 60 anni. L'ex pilota e team manager delle due ruote ha perso la sua ultima gara, durata due mesi, con la Covid. Era stato ricoverato lo scorso 27 dicembre a Imola, per poi essere trasferito all'Ospedale Maggiore di Bologna il 30 dicembre. Dopo 35 giorni nel reparto di terapia intensiva c'era stato un miglioramento, salvo peggiorare di nuovo il 18 febbraio. La scorsa notte l'aggravamento che ha portato alla morte alle 10:02 di oggi, 23 febbraio 2021.

L'annuncio

Le complicanze dovute al Coronavirus hanno danneggiato del tutto i polmoni di Gresini che aveva compiuto 60 anni lo scorso 23 gennaio.

La sua morte era stata inizialmente annunciata nella tarda serata di ieri, 22 febbraio, prima di essere smentita sui social dal figlio Lorenzo, che ha però dovuto confermare in mattinata la scomparsa del padre: "Ciao Bà! - le parole di Lorenzo Gresini su Facebook - Noi ti amiamo immensamente, ti portiamo e ti porteremo nel cuore tutti i giorni".

Conferma arrivata anche dal profilo ufficiale del suo team. "La notizia che non avremmo mai voluto darvi e che siamo costretti a scrivere", questa la frase con cui inizia il post della squadra. La Gresini Racing si unisce al dolore della famiglia. Fausto lascia infatti la moglie Nadia e i quattro figli Lorenzo, Luca, Alice e Agnese. Oltre a lasciare un enorme vuoto in tutte le persone che lo conoscevano e che lavoravano con lui.

La carriera

Fausto Gresini ha esordito da pilota nel Motomondiale nel 1982 nella classe più piccola, la 125.

Qui ha ottenuto 21 vittorie e due titoli mondiali con la Garelli, nel 1985 e quello del 1987 con ben dieci gare vinte, dopo esser stato battuto l'anno prima da Luca Cadalora. Un breve passaggio in Aprilia prima del trasferimento in Honda, dove chiude due volte secondo in campionato e aiuta l'amico e compagno di squadra Loris Capirossi a conquistare il titolo 1991.

Si ritira a fine 1994 e da lì inizia la sua seconda carriera.

Diventa infatti team manager della sua stessa squadra, fondata nel 1997. Una lunga collaborazione con la Honda gli permette di tanti piloti di talento in tutte le classi. Il team Gresini vince il mondiale 250 nel 2001 con il giapponese Daijiro Kato, che perderà poi la vita in pista a Suzuka nell'aprile 2003. Un dolore enorme per Fausto che vede la sua squadra diventare un'eccellenza anche in MotoGp, vedi i secondi posti in campionato di Sete Gibernau nel 2004 e Marco Melandri nel 2005 dietro a Valentino Rossi.

Nel 2010 il team Gresini si aggiudica anche il titolo della neonata Moto2 con Toni Elias e in quella stessa stagione fa esordire in MotoGp Marco Simoncelli.

Il destino vuole che Gresini debba perdere un altro pilota in pista, con il Sic che se ne va il 23 ottobre 2011 sul circuito malese di Sepang. L'avventura di Fausto continua, ma non più con la Honda. Viene infatti scelto dall'Aprilia per l'approdo in MotoGp del 2015. Negli ultimi anni conquista il mondiale Moto3 con Jorge Martin nel 2018 e anche il primo campionato MotoE nel 2019 con Matteo Ferrari.

Il saluto del mondo del motociclismo

Sono davvero tanti i saluti sui social arrivati dal mondo delle due ruote. A partire dai suoi piloti, come Aleix Espargaro che con un post su Instagram oltre a ricordarlo, ha promesso anche di dedicargli il primo podio dell'Aprilia in MotoGp. Particolare saluto anche da parte di Enea Bastianini, campione 2020 della Moto2 e prossimo all'esordio nella classe regina: "Ti voglio bene, mi hai fatto crescere come persona e pilota", così su Twitter.

Per salutare Gresini si è espresso anche il grande capo del Motomondiale, Carmelo Ezpeleta, Ceo della Dorna: "Sono profondamente addolorato per la perdita di Fausto. Era un ottimo amico e mi piaceva molto", queste le sue parole.

Tra pochi giorni ci saranno i test pre-stagionali, nei quali saranno impegnati anche i piloti della sua squadra in MotoGp, Moto2, Moto3 e MotoE.