La Sicilia torna a tremare e questa volta lo fa in modo abbastanza intenso. Tra le 12:00 e le 13:00 di mercoledì 13 dicembre, due forti scosse di Terremoto di magnitudo 3.5° e 3.6° sulla scala Richter hanno interessato il Canale di Sicilia colpendo le zone tra il sud della sud della Sicilia e Malta. Nella notte, però, tra mercoledì 13 e giovedì 14 l'attività sismica è aumentata sia di numero che di intensità. I primi movimenti si sono avvertiti alle ore 2:13 con una magnitudo di 3.9° ad una profondità di 10 km ed epicentro in mare a 63 km da Modica (RG), sempre all'interno del canale di Sicilia, sempre interessando le coste siciliane e maltesi.

Ulteriore scossa si è avvertita circa un quarto d'ora dopo, alle 2:26, con intensità leggermente più bassa, 2.8°. Per poi dare il colpo finale più forte, intorno alle 2:59 con una magnitudo di 3.7°. Per fortuna non vengono segnalati danni né a persone, né a cose sia in Sicilia che a Malta.

Qualche giorno prima era stata registrata dall'Istituto Nazionale di Vulcanologia e Geofisica (ingv) un altro sciame sismico che aveva interessato la Sicilia orientale, soprattutto le provincie nella zona di Catania. L'attività sismica è stata rilevata a pochi chilometri di profondità e aveva fatto registrare diverse scosse con una variazione di magnitudo da un minimo di 2° ad un massimo di 3.3°.

Sicilia: terra di terremoti distruttivi

Ricordiamoci che la Sicilia è una delle regioni più sismiche d'Italia, già colpita diverse volte da terremoti distruttivi di magnitudo superiore a 5° della scala Richter. Il primo di cui si ha testimonianza, grazie allo storiografo Strabone, avvenne nel 91 a.C. con un'intensità di 6.3°, colpendo e distruggendo le zone tra Messina e Reggio Calabria.

Un altro sisma fu quello del 365 d.C. di magnitudo 8° che distrusse parte della Sicilia, della Calabria, della Grecia e della Palestina.

Fino ad arrivare a quelli più recenti di cui ancora oggi si parla e che sono quello di Messina del 1908 che ebbe una magnitudo di 7.2° e che distrusse totalmente la città a causa anche del maremoto che ne susseguì.

Quello della Valle del Belice del 1968 di intensità 6.2° e che ebbe effetti devastanti ad Agrigento, Palermo e Trapani. Per finire a quello di Augusta del 13 dicembre del 1990, di magnitudo 5.7° che ebbe effetti distruttivi ad Augusta, Carlentini e Melilli. Questo terremoto fu soprannominato "terremoto di Santa Lucia", santa patrona di Siracusa e che cade proprio il 13 dicembre.

La speranza è che sia in questa regione che in tutto il resto d'Italia vengano attuati dei piani di prevenzione che possano salvaguardare la vita della gente.