Con la tripletta al Benevento, il giocatore argentino Paulo Dybala è salito a ventuno reti in campionato, tornando ad insidiare prepotentemente Icardi e Immobile. Nonostante ciò, molti tifosi, continuano a non apprezzare il rendimento del numero dieci bianconero, accusato di non esser mai decisivo nei momenti cruciali della stagione.

Una stagione altalenante

Il numero di reti realizzate da Dybala in questa stagione, potrebbe far pensare che, qualsiasi critica, non possa avere alcun valore. Se, però, si esce da un discorso puramente numerico, ci si rende immediatamente conto che, l'attaccante bianconero, troppo spesso, non si è dimostrato all'altezza della situazione, soprattutto nei momenti in cui, Massimiliano Allegri, avrebbe avuto maggiormente bisogno della sua classe.

Analizzando i ventuno goal realizzati, infatti, ci si rende subito conto di come, ben nove di questi, siano arrivati attraverso triplette, rispettivamente contro Genoa, Sassuolo e, per ultima, Benevento. Insomma, non le maggiori potenze del campionato. Negli ambienti bianconeri, l'argentino, viene, giustamente o meno, etichettato come il classico giocatore "forte con i deboli e debole con i forti". In molti, inoltre, continuano a rimpiangere i due rigori sbagliati in extremis, a Bergamo prima e nella gara casalinga contro la Lazio poi che, se realizzati, avrebbero permesso alla Juventus di avere ben quattro punti in più e, di conseguenza, un distacco dal Napoli quasi incolmabile. D'altro canto, gli estimatori di Dybala, possono ribattere ricordando il goal in extremis a Roma (contro la Lazio) o, più semplicemente, appellandosi alla classifica cannonieri.

Dybala e l'Europa, un rapporto difficile

Se, in Italia, il dibattito sulla reale forza di Paulo Dybala può considerarsi eternamente aperto, in Europa, aprire un "tavolo delle trattative", risulta molto più difficile. Il numero dieci, infatti, in quest'ultima Champions League, ha realizzato una sola rete (seppur decisiva) e, fin dal girone, ha sfornato una serie di prestazioni non particolarmente esaltanti e, soprattutto, non all'altezza del numero che porta sulle spalle.

Contro il Real Madrid, così come a Cardiff, la sua presenza è stata impalpabile e, il cartellino rosso, arrivato al minuto sessantasei, ha ulteriormente complicato i piani della Juventus. Andando indietro nel tempo, il rapporto di Dybala con la massima competizione europea, resta comunque conflittuale. In tre anni di Champions League, infatti, l'argentino ha fornito una prestazione superlativa e degna di essere ricordata in una sola occasione, ossia nella gara casalinga contro il Barcellona dello scorso anno. Troppo poco per un giocatore che, dopo quella doppietta contro i blaugrana, venne frettolosamente etichettato come l'erede di un certo Lionel Messi.