Il tentativo di creare una Superlega Europea che lo ha visto coinvolto in prima persona, esponendolo agli strali del governo del calcio europeo e nazionale, rischia di diventare la Waterloo di Andrea Agnelli per le possibili conseguenze che questo potrà generare nell’immediato futuro nella dirigenza della Juventus.

Agnelli ha assicurato che si concentrerà sulla Juventus con la passione di sempre

La domanda di molti addetti ai lavori è se Andrea Agnelli può ancora essere il presidente della Juve in un periodo e in un contesto così complicato per la situazione economica della società e i rapporti ormai incrinati con le istituzioni (UEFA, FIFA e Lega Calcio).

Il massimo dirigente bianconero, intervistato dalla Reuters, ha avuto modo di precisare che "Quanto è successo mi darà il tempo per concentrarmi al 110% sulla Juventus. Continuerò a farlo con la passione che ho sempre avuto".

Le previsioni sul suo futuro restano però aperte a tutte le soluzioni. Agnelli è stato indicato da Ceferin come il traditore numero uno e la sua reputazione in ambito internazionale è, al momento, ridotta ai minimi termini. Restare alla guida della Juventus lo porterebbe in una situazione di isolamento insieme alla società.

Decisivo sarà il ruolo di John Elkann sulle mosse future della Juventus

Su questo, probabilmente, sta riflettendo John Elkann, presidente di Exor, la cassaforte di famiglia, che detiene il 63,8% del capitale della Juventus FC.

Al corrente di tutta la situazione della società, dalla Superlega alle strategie di contenimento dei costi, John Elkann sta ragionando sulle mosse future.

E’ chiaro che le eventuali decisioni non saranno nell’immediato, ma molto probabilmente si tenderà ad aspettare la fine del campionato che di fatto sancirà, dopo nove lunghi anni, la fine del ciclo bianconero.

Senza considerare che la squadra è ancora in corsa la Coppa Italia (finale con l’Atalanta) e per la conquista di un posto Champions tutt'altro che scontato.

Nel frattempo si stanno pianificando le strategie più opportune per ripartire, nella speranza che tutto fili per il verso giusto e i bianconeri conquistino un posto nell’Europa che conta per evitare un ulteriore danno economico che sarebbe incalcolabile.

Appare chiaro che l’eventuale ribaltone interesserà tutta l’area sportiva, non solo Andrea Agnelli ma anche le figure di Pavel Nedved e Fabio Paratici, senza dimenticare Andrea Pirlo, scelta esclusiva del Presidente.

Ad una società di questo livello, le possibili soluzioni non mancano di certo. Il primo nome circolato, come presidente, è stato quello di Evelina Cristillin, vicepresidente Uefa, che si è affrettata a smentire categoricamente.

Le soluzione sul nuovo assetto societario è dare la Juventus agli juventini

Il profilo giusto potrebbe essere trovato, ancora una volta, all'interno della famiglia. Il nome forte che circola più assiduamente è quello di Alessandro Nasi, uno dei cugini degli Agnelli.

Si tratta di un manager che è già coinvolto nelle attività del gruppo.

Le indiscrezioni che circolano al momento a Torino sono tantissime e nell’assetto societario, dopo aver azzerato i vertici attuali, potrebbe essere fattibile un ritorno alla “Real Casa” di Alessandro Del Piero, di Marcello Lippi e di David Trezeguet che sta per terminare il corso per Direttore sportivo. E per la panchina? L’indicazione porta al ritorno di Max Allegri, che conosce l’ambiente, ha equilibrio e saprebbe come rinvigorire la rosa a disposizione.

Senza dimenticare il colpo a sorpresa che sconvolgerebbe realmente la situazione: il ritorno di Giuseppe Marotta a Torino. Potrebbe essere lui a ricostruire la Juve, come nel lontano 2010.

Fantamercato o possibilità concreta resta un mistero, ma una cosa è certa: il caos Superlega ha portato a galla una situazione in continuo movimento che potrebbe rivoluzionare la Juventus nel prossimo futuro..