Le Elezioni politiche del 4 Marzo, come sapete, hanno lasciato una grande incertezza, infatti si possono solo fare supposizioni su chi avrà effettivamente i numeri per governare, le uniche certezze sono rappresentate dai dati oggettivi che compongono il panorama della situazione amministrativa in Italia. Si propone un'analisi della realtà italiana attuale.

Dopo le elezioni si riparte da qui: il punto 'zero'

Una buona parte della campagna elettorale di quasi tutti i partiti si è concentrata sulla questione dei migranti: sono state avanzate numerose proposte per far fronte al problema e, a prescindere dall'ideologia, i numeri sono spesso sovrastimati.

Consultando il sito del Ministero dell'Interno e quello dell'UNCHR si evince che il numero dei profughi in arrivo in Europa è drasticamente calato negli ultimi due anni, si passa da 1 milione e poco più di arrivi via mare nel 2015 a circa 170 mila nel 2017, il numero di morti però rimane pressoché invariato, da 3700 a 3100. In totale si contano circa 2 milioni di richiedenti asilo arrivati via mare dal 2014 ad oggi, eppure solamente meno di 150 mila hanno fatto richiesta per restare in Italia, ciò vuol dire che per 1000 cittadini italiani ci sono 3 stranieri che aspirano a rimanere.

Altro tema su cui il futuro governo dovrà esprimersi è il livello di occupazione italiano, infatti nonostante questo stia migliorando non è ancora arrivato ad un livello soddisfacente.

Ad oggi il tasso di disoccupazione in Italia è all'11,1% mentre quello giovanile è al 31,5%.

Argomento poco trattato quello del debito pubblico italiano, che ha registrato negli ultimi anni valori altalenanti attestandosi oggi (complice il mese di Gennaio che è spesso negativo) a quasi 3 miliardi, esattamente 2 miliardi e 297 milioni.

Elettori informati non tifosi sfegatati

Ogni persona ha la sua idea politica o almeno le sue preferenze, precise o meno che siano, purtroppo spesso tendiamo a scordarci di dover pensare al bene comune. Negli ultimi anni pare quasi che l'elettore sia diventato un tifoso che vuol far vincere la sua squadra del cuore, senza curarsi se questa ha obbiettivi onesti e proposte realizzabili, non possiamo permetterci di credere alla propaganda dei partiti e questi ultimi non possono permettersi di pensare solo a "vincere" le elezioni.

L'obbiettivo del governo non deve essere quello di ingrossare le fila del partito che l'ha composto ma deve impegnarsi per migliorare la situazione italiana.

Il cittadino deve essere informato su ciò che vota, non possiamo più affidarci al volto e alle promesse del leader di un partito, non siamo tifosi, siamo elettori.