La Lega di Matteo Salvini sembra aver definitivamente superato per numero di consensi il M5S di Luigi Di Maio. È questo il risultato dell’ultimo sondaggio effettuato da Nando Pagnoncelli e pubblicato sul Corriere della Sera il 30 giugno. Una conferma del trend positivo leghista, divenuto inarrestabile dopo le elezioni del 4 marzo. I pentastellati, comunque, tengono nonostante il calo. Più o meno stabile il Pd, mentre Forza Italia di Silvio Berlusconi e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni pagano un pesante dazio al super attivismo del ministro dell’Interno.

Brutte notizie, infine, per la sinistra di Liberi e Uguali, sempre più distante dalla soglia del 3% utile, con questa legge elettorale, per entrare in parlamento.

Il successo inarrestabile di Salvini e la flessione di Di Maio

Dunque, come accennato in precedenza, secondo gli ultimi Sondaggi politici pubblicati dal Corriere, la Lega, grazie alla spinta mediatica del suo leader, arriva a toccare la quota record del 31,2%, facendo segnare un più 1,1% rispetto alla precedente rilevazione avvenuta circa due settimane fa ma, soprattutto, arrivando quasi a raddoppiare quel già sorprendente 17,4% ottenuto alle elezioni politiche del 4 marzo scorso. Una corsa sfrenata verso l’alto di cui fa le spese il M5S che, con il 29,8% dei consensi, lascia sul terreno il 2,9% rispetto alle politiche.

Salvini pigliatutto nel centrodestra

Se i pentastellati pagano dazio, se pur lieve, al clamoroso successo salviniano, i voti in entrata della Lega provengono soprattutto dagli ‘alleati’ di centrodestra. Forza Italia di Silvio Berlusconi, infatti, precipita all’8,3%, quasi dimezzando il bottino elettorale del 14%. Ancora peggio riescono a fare i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che praticamente dimezzano quota 4,3% raggiunta il 4 marzo per precipitare fino al 2,3%, con il serio rischio di veder estinguere definitivamente l’ultima testimonianza politica della destra ‘storica’ rimasta in Parlamento.

Il Pd resta stabile, male LeU

Passando ad analizzare i numeri delle forze politiche di centrosinistra, sorprende quasi, vista anche la crisi interna al gruppo dirigente del Nazareno, la sostanziale tenuta del Pd che fa registrare un interlocutorio 18,9%. Quota addirittura più alta di tre decimali rispetto al 18,6% ottenuto alle politiche.

Anche Più Europa di Emma Bonino guadagna lo 0,2%, restando poco sopra quota 2%. Chi, invece, non riesce proprio a vedere la luce fuori dal tunnel è Liberi e Uguali, il partito della sinistra fondato da Bersani e D’Alema che, ironia della sorte, risulta appaiato ai ‘nemici’ di Fd’I con un più che deludente 2,3%.