Che quello tra Lega e Movimento Cinque Stelle potesse essere un rapporto non facile era un dato scontato. Dopo un'iniziale luna di miele, non a caso non sono mancati gli screzi e le diversità vedute. Più di un'opinionista politico o esponente dell'opposizione dubita che l'attuale esecutivo possa restare in piedi per tutta la legislatura, ma per il momento c'è la sensazione che a far reggere il progetto gialloverde ci sia non solo il contratto, ma anche il rapporto personale tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Per l'ennesima volta, è questo che si evince dalle parole che il ministro del Lavoro ha inteso pronunciare per rispondere alle dichiarazioni del leghista Giorgetti, apparso piuttosto scettico o comunque critico rispetto al reddito di cittadinanza.
La posizione critica di Giorgetti
Il reddito di cittadinanza rappresenta uno strumento che assomiglia molto ad altre misure presenti in Europa che tutelano chi cerca o perde il lavoro. L'idea di dare un sussidio e formare chi è inoccupato da sempre contraddistingue il programma grillino. C'è chi, però, come le opposizioni e la Lega non lo vede di buon grado. Le opinioni che si mischiano raccontano di come sia inammissibile pagare chi intende stare sul divano o, come nel caso delle parole di Giorgetti, lo ritengono uno strumento in grado di favorire il dilagare del lavoro nero di chi lo percepisce. Parole che, dette da un leghista, fanno un certo effetto, considerato che il Carroccio fa parte di una maggioranza che si batte per approvare una manovra che contempli la misura.
Risposta piccata per Di Maio
"Non è tra i rischi che stiamo contemplando perché l'Ispettorato del Lavoro e la Guardia di Finanza saranno al lavoro ogni giorno", ha replicato il ministro DI Maio. "Ho letto - ha aggiunto il capo politico del M5S - che il reddito di cittadinanza piace ad un'Italia che piace a Giorgetti. A me l'Italia piace tutta, dalla Sicilia alla Valle d'Aosta.
Sono veramente orgoglioso dei nostri concittadini di ogni regione". L'affondo nei confronti di Giorgetti arriva quando viene messa in risalto una cosa: 'Io - dice Di Maio - il contratto di governo l'ho firmato con Salvini e nel contratto c'è il reddito di cittadinanza". Parole che raccontano quanto i due vice premier, nel tentativo di prolungare questa esperienza governativa, facciano leva l'uno sull'altro affinché si arrivi a fare un percorso che possa essere il più lungo possibile.