Il 26 gennaio è sempre più vicino. I cittadini dell'Emilia-Romagna saranno chiamati a scegliere il loro prossimo governatore. Secondo molti si tratta di una partita che rischia di avere risvolti importanti per la Politica nazionale. Marco Rizzo, ospite della trasmissione Mediaset Stasera Italia, ha avuto modo di fornire quello che potrebbe essere definito il punto di vista della sinistra più radicale. Il segretario del Partito Comunista ha avuto parole di dissenso nei confronti del modus operandi di Salvini e della sua propaganda, non mancando, però, di tirare stilettate nei confronti del Partito Democratico.

La sinistra che rappresentano Bonaccini ed il Pd sembra essere stata descritta come molto distante da quella che ha in testa lui. Particolarmente ad effetto è stata la similitudine che ha fatto tra il leader della Lega e i 'dem'.

Per Rizzo Salvini fa la parte della vittima

Negli ultimi giorni Matteo Salvini è stato sulla cresta dell'onda mediatica per due motivi differenti. La prima riguarda la questione Gregoretti. La possibilità che venga mandato a processo da chi, al tempo dei fatti contestati, governava con lui rappresenta un punto su cui starebbe facendo leva per trovare nuovo consenso. È ancora più recente la lamentela per un titolo di Repubblica in cui c'era, a suo avviso, un incitamento all'odio attraverso la parola 'cancellare' accostata al nome del leader della Lega.

"Sembra - ha provato spiegare Rizzo - che Salvini sia vittima". A suo avviso nella mente del numero uno della Lega potrebbe trovare posto un auspicio singolare. "A Salvini - ha proseguito il segretario del Partito Comunista - farebbe perfino piacere se lo condannassero prima delle elezioni, perché farebbe la parte della vittima".

Borgonzoni o Bonaccini: per Rizzo non cambia nulla

Marco Rizzo, tuttavia, non ha certo parole di elogio verso quella che, almeno in teoria, sarebbe la parte a lui più vicina accostandola a Salvini. "Dall'altra parte - ha sottolineato - il Partito Democratico gioca. Io credo che siano molto simili. Sono due facce della stessa medaglia".

Un'analisi che nasce attraverso chiavi di lettura molto care alla tradizioni comuniste: "Dal punto di vista - ha detto - delle privatizzazioni, delle cooperative che sono diventate entità dello sfruttamento peggio che nel lavoro privato". E non manca una conclusione abbastanza eloquente sul possibile esito delle elezioni regionali: "Se vince la Borgonzoni o se vince Bonaccini non cambia niente". "Come comunisti - ha concluso - riteniamo siano due facce della stessa medaglia".

Parole che tradiscono uno scarso entusiasmo verso chiunque dei due possa essere il vincitore.