In questi giorni, solo dopo due giornate di campionato, la Serie A è in stand-by per dare spazio alle nazionali. Tra i giocatori che sono stati convocati da Mancini c’è anche Federico Bernardeschi che, nell’intervista rilasciata a Donatella Scarnati di Rai Sport, ha parlato del momento no che sta vivendo alla Juventus e conseguentemente in Nazionale. L’esterno d’attacco ha giocato solo pochi minuti in campionato e ciò, secondo lui, avrebbe influito negativamente sulla prestazione offerta contro l’Armenia. Il giocatore è consapevole che l’organico della Juventus è costituito da grandi campioni per cui c’è forte concorrenza e il mister sceglie in base all’avversario, e secondo la condizione dei singoli: “È normale nelle grandi squadre succede sempre così e ci sono giocatori forti che restano in panchina”.

L’ex viola, come del resto tutti i calciatori, vorrebbe giocare tutte le 60 partite in programma, ma essendo molto improbabile, lui cerca di lavorare al meglio per farsi trovare pronto ogni qualvolta viene chiamato in causa. L’intervistato assicura di avere un ottimo rapporto con il nuovo allenatore Maurizio Sarri, nonostante in queste prime giornate l’abbia impiegato pochissimo. Le panchine, secondo il carrarino, dipendono da molti fattori, ma se si lavora con impegno e si ha qualità, alla fine, le opportunità arriveranno.

I malumori

In questo periodo, il pianeta bianconero deve far fronte al malumore di Emre Can e Mario Mandzukic, esclusi dalla lista per la fase a giorni di Champions League.

A riguardo Bernardeschi ha precisato che il primo ad essere dispiaciuto è il tecnico, perché sono rimasti fuori dei calciatori che hanno vinto molto e sarebbero titolari in qualsiasi top club. L’ex viola è amareggiato per questa situazione e per ciò bisognerebbe coinvolgere ugualmente gli esclusi nel progetto: “Dovremo essere bravi a non farli sentire esclusi dal contesto”, poi continuando sottolinea come per raggiungere determinati traguardi occorre essere un gruppo coeso.

Il sovraffollamento registrato in ogni reparto della rosa bianconera potrebbe creare dei seri problemi alla squadra. Per Bernardeschi questa situazione ha dei risvolti positivi, ma anche lati negativi, in quanto avere più campioni può dare più chance di vittoria, ma il prezzo da pagare è avere pazienza quando si viene relegati in panchina: “Quando hai a disposizione più campioni è una medaglia con due facce”.

Durante la stagione, per l’intervistato ci saranno giocatori felici ed altri meno e poi magari i ruoli si capovolgeranno, ma avere grandi campioni alza sicuramente l’asticella. Il nuovo allenatore, per il numero 33 bianconero, è un professionista maniacale, con il suo modus operandi si sposa a meraviglia con il club di Andrea Agnelli che mette a disposizione tutto il necessario per lavorare al meglio. Fare paragoni tra Sarri e Allegri non è semplice perché ogni allenatore ha un suo modo di lavorare. L’unica cosa certa è che il mister precedente ha vinto molto, ora la squadra può continuare su questo trend perché l’ex Napoli e Chelsea ha tanta voglia di conquistare titoli e di giocare bene.