Il coronavirus ancora oggi continua a mietere vittime in tutto il mondo. Il numero dei contagiati continua a salire di giorno in giorno e la corsa contro il tempo alla ricerca del vaccino deve accelerare i suoi ritmi. Davanti a una situazione del genere, scende in campo Animal Equality con un forte appello.

Si tratta di una vera e propria richiesta di intervento da parte dell'organizzazione internazionale per la protezione degli animali allevati a scopo alimentare. Il messaggio è rivolto alle Nazioni Unite e prevede la richiesta della immediata chiusura dei mercati all'aperto, chiamati "wet market".

Wet market

Letteralmente significa "mercati bagnati", un nome all'apparenza innocente, ma che cela dietro una crudele e triste realtà. Tipici di alcuni Paesi dell'Asia orientale, come la stessa Cina, i wet market sono dei mercati all'aperto in cui è possibile comprare carne di qualsiasi genere di animale, inclusi cani e gatti.

Tuttavia, le bestie presenti all'interno di tale spazio sono vive. Infatti, gli animali non vengono uccisi e fatti a pezzi all'interno di apposite strutture, per poi essere venduti. La realtà a cui sono sottoposti è ben peggiore: essi sono tenuti vivi all'interno di piccole gabbie, addossati insieme a molti altri loro simili.

Al momento opportuno, gli animali vengono macellati lì all'aperto, davanti agli occhi dei clienti.

Proprio a causa della presenza di tanto sangue, i wet market hanno assunto questo nome. Uno spettacolo terribile che assume ancor più toni drammatici, se si pensa alla possibilità che il Covid-19 si sia sviluppato proprio lì.

Infatti, è probabile che proprio all'interno del mercato all'aperto di Wuhan, si è verificato lo "spillover".

Si tratta del passaggio del virus da una specie all'altra. Secondo gli scienziati, il Coronavirus si sarebbe sviluppato inizialmente nei pipistrelli, per poi passare ad altri animali e arrivare infine all'uomo.

Nonostante per molte specie non si tratti di una malattia aggressiva, il Covid-19 si è dimostrato letale per l'uomo.

Inoltre, all'interno dei wet market non esistono alcune regole di igiene a tutela delle persone. Dunque, si tratta dell'Ambiente ideale per lo sviluppo di ogni forma di epidemia, anche mortale.

L'appello di Animal Equality

Al fine di fermare la pandemia mondiale in corso e le sofferenze degli animali, scende in campo anche Animal Equality. Si tratta di un'organizzazione internazionale per la protezione degli animali allevati a scopo alimentare che rivolge un messaggio all'Organizzazione delle Nazioni Unite.

Il contenuto dell'appello è semplice: la chiusura di tutti i wet market presenti al mondo. A sostegno del loro obiettivo, gli investigatori di Animal Equality hanno realizzato diversi video, girati nei mercati all'aperto di Cina, Vietnam e India.

Sono immagini terribili, ma che evidenziano le situazioni in cui operano tali strutturi.

Cani, gatti, coccodrilli, uccelli, procioni e tanti altri animali vengono tenuti in condizioni terribili, all'interno di piccole gabbie e circondati da sporcizia. Il momento delle uccisioni avviene tra le sofferenze delle bestie e senza alcuna precauzione da parte dei macellai nei confronti dei clienti o degli animali stessi.

Secondo gli scienziati "più di 6 su 10 malattie infettive conosciute dagli esseri umani sono state diffuse dal contatto con gli animali". Inoltre, "3 su 4 delle nuove o emergenti malattie infettive provengono dagli animali". Quindi, i wet market sono un pericolo mortale per l'uomo, oltre che un mattatoio dell'orrore.