È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 268 del 2021 il decreto Ministeriale del 27 ottobre scorso che fissa i nuovi requisiti per le Pensioni di vecchiaia relativi al biennio 2023-2024. Non ci sarà alcun aumento dell'età della pensione fino al 31 dicembre 2024 legato all'adeguamento della speranza di vita, con la possibilità di uscita di una più ampia platea di contribuenti dettata dal mancato incremento dell'età pensionabile. Insieme alle pensioni di vecchiaia, anche gli assegni sociali non registreranno incrementi dei requisiti anagrafici legati alla speranza di vita.

Pensioni di vecchiaia bloccate a 67 anni anche per il biennio 2023-2024: ecco i requisiti di uscita

L'effetto sulle pensioni di vecchiaia della speranza di vita è stato neutralizzato dai nuovi indici statistici relativi alla situazione demografica della popolazione a partire dai 65 anni di età. Infatti, come riportato nel decreto, la speranza di vita certificata per l'adeguamento delle pensioni ha fatto segnare un -0,25% di anno, pari a tre mesi nei calcoli necessari per stabilire l'eventuale aumento dell'età a partire dai 67 anni per andare in pensione. Il calcolo è stato effettuato mediante la differenza della media della speranza di vita osservata negli anni 2019 e 2020 rispetto alla stessa media di valori dei due anni precedenti, ovvero il 2017 e 2018.

Entrando l'anno 2020 a far parte del rapporto per determinare l'aspettativa di vita, si potrebbe parlare dei primi effetti Covid sulle pensioni e sulla neutralizzazione dell'età di uscita. Le ultime proiezioni delle statistiche demografiche pre-Covid avevano stimato uno scenario nel quale le pensioni di vecchiaia sarebbero aumentate di tre mesi, fissando l'età di uscita a 67 anni e tre mesi.

Tuttavia, pur verificandosi un valore negativo nella speranza di vita della popolazione a partire dai 65 anni, per legge non è possibile procedere a una riduzione dei requisiti di età previsti per le pensioni. Il valore negativo risulta cristallizzato e andrà in compensazione (come se fosse un credito) per il successivo adeguamento dell'età delle pensioni del 2025-2026.

Pensioni, chi uscirà dal 2021 al 2024: vecchiaia per i nati dal 1954 al 1957

Per effetto della pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale è possibile determinare chi potrà andare in pensione nei prossimi anni partendo dalla data di nascita. Ricordando che per la pensione di vecchiaia occorrono almeno 20 anni di contributi versati, negli ultimi due mesi del 2021 potranno andare in pensione i lavoratori nati entro il 31 dicembre 1954. Nel 2022, invece, andranno in pensione i nati entro il 31 dicembre del 1955. Per effetto dello stop a 67 anni del biennio successivo, nel 2023 le pensioni di vecchiaia saranno a vantaggio dei nati entro il 31 dicembre del 1956. I nati dal 1° ottobre al 31 dicembre 1956 pertanto potranno andare in pensione tre mesi prima rispetto alle precedenti proiezioni di uscita per le pensioni che stimavano l'età minima a 67 anni e tre mesi.

Infine, nell'anno 2024 andranno in pensione i nati nel 1957. Anche per questa classe, chi ha la data di nascita negli ultimi tre mesi non vedrà slittare i propri requisiti di uscita proprio per il mancato aumento dell'età a 67 anni e tre mesi.