La situazione per il Movimento 5 Stelle si fa un pochino più difficile, in particolar modo per il suo attuale capo politico Luigi Di Maio. I sondaggi iniziano ad essere impietosi, e i continui tentativi per la formazione di un governo alle sole condizioni pentastellate non stanno evidentemente piacendo all’elettorato grillino. Anche la richiesta di Di Maio di elezioni a giugno (peraltro non attuabile), unita all’ennesimo “no” verso un governo con la Lega spalleggiata però da Forza Italia, non sembra sortire l’effetto desiderato.

Le difficoltà dei pentastellati hanno riportato in auge, con forza, una figura chiave del Movimento, quella di uno dei suoi padri fondatori: Beppe Grillo.

Il comico genovese ripiomba sulla scena a suo modo, e lo fa con una delle prime battaglie dei 5 stelle, la moneta unica.

Referendum sull’euro

Grillo è tornato con un intervista ai francesi di Putsch e lo ha fatto col botto. L’interrogativo di Grillo è sull’utilità della moneta unica. Il comico genovese riprende così un argomento caro al primo M5S, quello dei meet up e della democrazia online. E torna a parlare del referendum sull’euro, quello che venne firmato anche da Di Maio, che pochi mesi fa sull’uscita dall’euro aveva fatto marcia indietro. Quel referendum che in ogni caso non è previsto, non si può fare, è anticostituzionale.

L’interrogativo di Grillo tuttavia è di quelli pesanti, lui vorrebbe capire cosa vogliono gli italiani, perché reputa di essere in uno scenario dove l’economia, in quella che dovrebbe essere l’Europa Unita, è divisa tra Nord e Sud, e l’Italia sta al sud.

Per quanto riguarda l’Italia, Grillo vede l’attuazione di una piena post-democrazia, in cui il colpo di stato è stato all’inverso con una legge elettorale che porta a un vicolo cieco.

Una bocciatura per Di Maio?

L’intervista di Grillo si può interpretare come una bocciatura a Di Maio? Grillo ha in mente di tornare a un Movimento prima maniera, quello più intransigente verso il sistema?

Per i detrattori ovviamente si. Oltre al caos politico nazionale infatti, a pesare sul leader napoletano ci sarebbe anche la débâcle in Friuli Venezia Giulia, che avrebbe oscurato la prova -comunque buona- in Molise.

E le battute già si sprecano. Qualcuno infatti sarcasticamente parla già di “Idi di Maio”, con il buon Luigi pronto a essere messo da parte per far spazio ad altri rappresentanti del grillismo, magari di quello più intransigente come Roberto Fico o, come chiosano da il Giornale, Alessandro Di Battista, che rispecchia un po’ il Grillo prima maniera, vedi dichiarazioni su Berlusconi, e che in questo momento si è messo politicamente un po’ da parte.