"Il ciclismo italiano è tutt'altro che morto". A scriverlo sul suo profilo Facebook è Davide Cassani, commissario tecnico della Nazionale di Ciclismo, che in due post distinti - a distanza di un giorno - parla a tutto campo, respingendo ogni critica e ogni attacco che sta arrivando da qualche tempo a questa parte. Critiche che si sono intensificate in questi ultimi tempi dopo il mondiale di Imola del 27 settembre.
Cassani non cita mai nei suoi post Mario Cipollini, anche se questi post potrebbero essere rivolti anche a lui, che da tempo esprime posizioni molto critiche nei confronti della Federazione Italiana Ciclismo e del commissario tecnico della Nazionale.
Davide Cassani: 'Filippo Ganna non arriva da Marte'
Nel primo dei due post, Cassani tesse le lodi di Filippo Ganna, vincitore della cronometro ai Mondiali e della prima tappa a cronometro del Giro d'Italia. Mai nessun corridore italiano - scrive Cassani - era riuscito a vincere un mondiale a cronometro come ha fatto lui a Imola. 'Era da Savoldelli 2006, che nessun italiano vinceva la crono d'avvio del Giro. Poi c'è Matteo Sobrero, che ha 23 anni ed è al primo anno da professionista ottimo settimo'.
Cassani non nega che ci siano problemi ma la mancanza di corridori per corse a tappe, per lui, è la conseguenza di anni in cui il nostro ciclismo a livello dilettantistico non ha avuto più corse di livello.
Tante corse, afferma il ct nel suo post su Facebook, anno dopo anno, sono scomparse e si è persa una generazione per quel che riguarda un certo tipo di corridori.
'Ma adesso - scrive Cassani - il ritorno del Giro d'Italia giovani e l'attività della nazionale permettono ai giovani di essere competitivi nelle future corse a tappe'.
Il ct Cassani: 'Crudele sarebbe avere ingratitudine verso coloro che danno soddisfazioni e ne hanno date tante in passato'
Davide Cassani analizza che a suo avviso 'il ciclismo italiano è tutt'altro che morto'. Crudele - scrive il ct - sarebbe dire che corridori che hanno qualche anno sulle spalle peccano di anzianità, in questo modo si dimostrerebbe anche un certo tipo di ingratitudine verso corridori che hanno dato molte soddisfazioni.
Per Cassani, il Giro edizione 2020 sta dimostrando che, oltre a Ganna, in maglia rosa a 24 anni, c'è stato l'acuto di Ulissi e inoltre Vincenzo Nibali ha dimostrato di essere più che mai vivo. Cassani si complimenta anche con Visconti e Pozzovivo.
Tornando sul tema dei giovani Cassani sottolinea che Matteo Fabbro ha 25 anni e ampi margini di miglioramento. 'In futuro saranno gli altri a lavorare per lui. Un ciclismo italiano - conclude - che punta sui giovani si avvale dei trentenni e confida sull'esperienza dei campioni'.