M5S

Movimento 5 Stelle: dal V-Day alla guida del Paese fino alla crisi del movimento

1.Cos'è e come nasce il Movimento 5 Stelle?

Il Movimento 5 Stelle si caratterizza per il fatto di non essere un partito, ma una forza politica costituita sotto forma di associazione che aggrega istanze popolari provenienti dal basso. Fondato ufficialmente il 4 ottobre del 2009 dall’imprenditore Gianroberto Casaleggio (scomparso il 12 aprile 2016) e dal comico genovese Beppe Grillo, ha adottato il simbolo pentastellato per richiamare cinque tematiche fondamentali: ambiente, acqua, trasporti, sviluppo ed energia.

2.Beppe Grillo e il suo ruolo di "garante"

Presidente e rappresentante legale del Movimento (il “garante”, come lo definiscono i grillini) è Beppe Grillo, nominato espressamente in questo ruolo nell’atto costitutivo registrato il 18 dicembre del 2012. Nel settembre 2017 è stato scelto invece Luigi Di Maio come Candidato Premier e Capo Politico del Movimento 5 Stelle: l'esito delle votazioni tra gli iscritti alla piattaforma online del partito lo ha visto vittorioso con 30.936 voti, pari a circa l'82% dei votanti. Dopo la caduta del governo Conte II, Giuseppe Conte viene incaricato dal garante Beppe Grillo di riorganizzare il Movimento e ne diventa presidente il 6 agosto 2022 con il 93% delle preferenze.

3.Un movimento post-ideologico

Il M5S si è caratterizzato fin da subito per essere una forza politica nettamente contrapposta agli altri partiti presenti in parlamento, definiti spregiativamente con il termine “casta”, mutuato dall’omonimo libro scritto dai giornalisti Stella e Rizzo. Altro aspetto fondamentale è la rivendicazione di essere un movimento che non si richiama ai valori né della destra, né della sinistra, categorie politiche ritenute obsolete e superate dalla realtà dei fatti del XXI secolo.

4.Dai V-Day a prima forza politica

La prima svolta del nascente Movimento arriva il 14 giugno 2007, quando Grillo presenta il V-Day, iniziativa antipartitica, finalizzata alla raccolta di firme per presentare una legge di iniziativa popolare che introducesse le preferenze nella legge elettorale e vietasse di candidare in Parlamento i condannati in sede penale o chi avesse già partecipato a due legislature. Da quel momento per il M5S è stata una mirabolante ascesa, prima con l'ottimo risultato delle elezioni politiche del febbraio 2013 (25,55% dei voti alla Camera), poi con le elezioni del 4 marzo 2018, dove il Movimento è stata la prima forza politica con il 32,66 % alla Camera e il 32,22 % al Senato.

5.Dalle politiche del 2018 alle dimissioni di Luigi Di Maio

Con le elezioni del 2018 si configura il primo governo Conte. Con l'avvocato pugliese come presidente del consiglio, Luigi Di Maio - capo politico del movimento - viene nominato ministro dello Sviluppo economico, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali e vicepresidente del Consiglio dei Ministri insieme a Matteo Salvini. Il leader del Carroccio - in alleanza con il Movimento nel primo Governo Conte - viene nominato ministro dell'Interno. Proprio Salvini ritira l'8 agosto del 2019 il sostegno della Lega al governo provocando la prima crisi del "Conte I" che si risolverà il 29 agosto del 2019 quando Mattarella conferisce allo stesso Conte il compito di formare un nuovo governo che vede entrare nella maggioranza, insieme al M5S, il Partito Democratico e Liberi e Uguali. Di Maio prende il posto di Enzo Moavero Milanesi come ministro degli Affari esteri ma nel Movimento sono in molti a non riconoscere più il capo politico. Di conseguenza, il 22 gennaio del 2020, Di Maio rassegna le sue dimissioni causate da scontri interni al Movimento stesso. I cinque stelle perdono intanto consensi trovandosi, dopo due anni, a passare dal 32% delle politiche al 17,07% delle europee del 2019.

6.Dalla caduta del Conte bis al ritorno in campo dell'ex presidente del Consiglio

Il 13 gennaio del 2021 con le dimissioni annunciate dal leader di Italia Viva Matteo Renzi delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto, si è aperta la seconda crisi di governo sotto la guida di Giuseppe Conte che si è conclusa con la creazione del nuovo governo, presieduto da Mario Draghi, il 13 febbraio del 2021. Il primo aprile dello stesso anno Giuseppe Conte, all'assemblea del M5S, ha parlato manifestando le sue intenzioni di rimanere all'interno del partito per rifondarlo. "Oggi sono qui con voi anche perché dietro le sollecitazioni di tantissimi di voi e di Beppe Grillo ho accettato questa sfida complessa ed affascinante: rifondare il Movimento 5 stelle.

7.Lo scontro Conte-Grillo

Una nuova frattura si è aperta sul finire di giugno del 2021, quando uno scontro tra Conte e Grillo ha fatto tremare la base del Movimento. L'ex premier si è detto "deluso" dal comportamento del Garante che ha tacciato l'avvocato pugliese di voler personalizzare lo statuto dei 5 Stelle. "Conte non ha né visione politica, né capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione. In più il suo statuto è seicentesco. Io questo l'ho capito e spero che possiate capirlo anche voi", ha dichiarato il comico ligure. Secca la risposta di Conte: "Il garante? Ha chiesto più che una diarchia ed è umiliante. Voleva decidere su molte cose. Se il mio statuto è seicentesco, il suo è medievale".

8.Le elezioni 2022 e il ritorno all'opposizione

A giugno 2022 il ministro esteri Luigi Di Maio ed ex leader pentastellato ha abbandonato il M5S, in dissenso rispetto alla linea politica assunta dal partito sotto la guida Giuseppe Conte. La crisi del governo Draghi è iniziata dopo poche settimane, il 14 luglio, a causa del mancato voto di fiducia in Senato del Movimento 5 Stelle al decreto legge "Aiuti". Dopo la caduta del governo Draghi, le elezioni del 25 settembre 2022 hanno certificato la vittoria della coalizione di destra. Il M5S ha ottenuto il 15% ed è tornato all'opposizione ed è in aperta concorrenza con il Pd per attrarre l'elettorato di centrosinistra.

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Giornalista nato sul Gargano, cresciuto nel Tavoliere delle Puglie. Laureato in Storia a Pisa con Erasmus a Valencia e in Giornalismo a Parma con Erasmus a Siviglia, Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” a Torino. Passato da La Stampa, Agencia EFE, TPI e Il Sole 24 Ore.
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